Cos’è la liquefazione del terreno?

è qualcosa per cui accade una magìa…

Parlavo con un amico davanti al computer giocherellando su Facebook quando un post di un altro amico ha attratto la nostra attenzione: ci ha sentito ci siamo detti!

Facciamo chiarezza: ricordate lo sprofondamento che qualche anno fà interessò i campi de Gli Acquisti?

Ma si, quello sprofondamento che in questi giorni un ‘professionista’ spaccia per effetto del terremoto facendoci morire dalle risate per il macro errore… ecco prendevamo in giro il personaggio proprio cotanta bufala quando abbiamo iniziato a chiederci quali possono essere i motivi per cui il terreno sprofonda.

Ho sfoderato il bel libro edito dalla Regione Toscana “Le Voragini Catastrofiche” che racconta proprio dei casi della Versilia e de Gli Acquisti facendo sfoggio di termini tecnici testè imparati quando… è arrivato un video che nella sua semplicità e chiarezza lascia storditi. Allora ecco cos’è la liquefazione del terreno:


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5 pensieri riguardo “Cos’è la liquefazione del terreno?

  • 8 Giugno 2012 in 13:33
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    Premesso che Ribolla è nata come villaggio di minatori della Montecatini e fino ai primi anni 60, nonostante la tragedia del 1954, vi si è continuato ad estrarre lignite e torba (addirittura i vecchi dicevano che il campo era fin quasi a Braccagni), è vero che è stata autoriuzzata la ricerca di gas negli anni scorsi e, onestamente non credo che sia terminata. Devo dire che, pur sapendone tante, mi giunge nuova la notizia di vari sprofondamenti nelle zone indicate, o meglio ne ho sentito parlare, ma per altra causa (trattori sprofondati per tombe, subito ricoperte per evitare problemi).
    Onestamente non credo che attività di ricerca mineralogica possano creare tali problemi, sicuramente sono legati alla ricerca e allo sfruttamento, ma dell’acqua (in pratica, si sa, noi ci galleggiamo). Il problema della liquefazione della sabbia e conseguente, possibile, sprofondamento del terreno (cosa successa in modo evidente in Emilia) è dovuto in pratica dalla causa brillantemente e in maniera semplice e chiara descritta nel filmato sopra, in quanto (come riporta da Vikipedia Birillo) il Po nei millenni ha riempito la pianura Padana e i detriti si sono depositati sulla sabbia preesistente. A questo ci va aggiunto che nei secoli il corsi dei fiumi si sono spostati (o li hanno spostati, cambia poco, il Reno ad esempio era un affluente del Po) e sopra ci hanno costruito , aumentando così il peso sul terreno, le forze telluriche hanno poi fatto il resto. Io non vado su Vikipedia, ma alcune cose sapevo altre le hanno dette i geologi in questi giorni (tipo quella strada sprofondata, non ricordo dove, che una cinquantina di anni fa era l’alveo di un fiume, poi riempito etc.etc.).
    Solo per non fare di ogni erba un fascio e per non fare tanti arzigogoli, sull’Amiata sappiamo che c’è una società che vuole sfruttare i vapori al massimo e negli ultimi anni non si è posta tanti problemi, di contro ci sono due o tre comitati che combattano la situazione sia contro ENEL GreenPower che contro Arpat , Comune , Provincia Regione e chi più ne ha ne metta, controbattendo con documentazione scientifica gli altri. Non so chi ha ragione, perchè su alcune cose sono con ENEL (la mia famiglia è originaria dell’alta val di Cecina e con puzzo di ova sode etc ho convissuto per tutta la mia gioventù) per altre sono con i comitati, quindi non ho preso una posizione netta, però l’ultima uscita di ENEL e i suoi alleati non è stata controbattuta, o almeno la stampa non ne ha fatto menzione, nonostante sia passato oltre la settimana. ENEL ha detto che da quando lo sfruttamento del vapore è aumentato (partenza Centrale Bagnore 3 ) son diminuiti di molto i terremoti,io li chiamerei più ignorantemente assestamenti ( e lì come del resto al paese del mi babbo si sentivano spesso, io , come Robi, ho lavorato spesso in zona e qualche volta ho anche ballato).
    Quindi è difficile dire dove sta il vero, ad esempio i vecchi sasserini (di Sasso Pisano) fra cui un “ingegnerone” della Larderello dicevano che le scosse non erano pericolose perchè dipendevano dall’assestamento del terreno in quanto veniva meno la pressione del vapore. Valli a capire sti scienziati.

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  • 8 Giugno 2012 in 07:52
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    Quando si dice che manca la terra di sotto i piedi …….!!! Dalle parti di Ribolla in questi ultimi mesi sono state concesse alcune licenze per trivellazioni e ricerche, non so di che cosa, ma le concessioni se uno vuole le trova nel Burt della regione toscana on-line. Forse è meglio approfondire prima che ‘ci manchi la terra sotto i piedi pure a noi, sopratutto perchè so di fenomeni di sprofondamento taciuti, accaduti nella pianura delle versegge… molti anni fa, di laghetti formatesi e poi ricoperti dai proprietari con riporto di terreno… se si fa uno più uno con il fenomeno degli acquisti , si confermano i segnali di allarme che si leggono nelle relazioni fatte dagli esperti sulla zona, e che vedono Braccagni in area a rischio.

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  • 7 Giugno 2012 in 22:52
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    La liquefazione delle sabbie è il comportamento dei suoli sabbiosi che, a causa di un aumento della pressione interstiziale, passano improvvisamente da uno stato solido a uno fluido, o con la consistenza di un liquido pesante. La liquefazione [1] avviene più frequentemente in depositi sabbiosi e/o sabbioso limosi sciolti, a granulometria uniforme, normalmente consolidati e saturi.[2] Durante la fase di carico, le sollecitazioni indotte nel terreno, quali possono essere quelle derivanti da un evento sismico, possono causare un aumento delle pressioni interstiziali fino a eguagliare la tensione soprastante. Viene così annullata la resistenza al taglio del terreno secondo il principio delle pressioni efficaci di Terzaghi, e si assiste così a un fenomeno di fluidificazione del suolo.
    In pratica, si può osservare che gli edifici costruiti al di sopra di un terreno soggetto a tale fenomeno subiscono affondamenti e ribaltamenti[3], in quanto il terreno non è più in grado di opporre resistenza alla spinta proveniente dall’alto.
    I depositi più soggetti a liquefazione sono sabbie e limi la cui deposizione è avvenuta nell’Olocene (si tratta cioè di terreni generalmente non più antichi di 10 000 anni) a granulometria uniforme (ben classati) che si trovano in strati con spessori nell’ordine dei metri e in condizioni sature. Questi depositi possono trovarsi lungo letti fluviali, spiagge, dune e altre aree di accumulo di sabbie e silt di trasporto eolico (Loess). Fenomeni di liquefazione sono le sabbie mobili, quick clay, correnti di torbida e liquefazioni da terremoti.
    Note [modifica]

    ^ Jefferies, M. and Been, K. (Taylor & Francis, 2006) Soil Liquefaction [1]
    ^ Youd, T.L., and Idriss, I.M. (2001). “Liquefaction Resistance of Soils: Summary report from the 1996 NCEER and 1998 NCEER/NSF Workshops on Evaluation of Liquefaction Resistance of Soils”, Journal of Geotechnical and Geoenvironmental Engineering, ASCE, 127(4), 297-313
    ^ Jewett&Serway,Principi di Fisica Volume Ipgg.459-460

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    • 7 Giugno 2012 in 22:53
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      tratto da Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

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