I maro’ italiani

Ogni giorno, o quasi, mi trovo a ringraziare il fato per avermi fatto nascere italiano… questo lo avranno sicuramente detto tanti tra di noi, ma chissa’ se anche quei due ragazzi lo diranno dopo che oggi sono stati arrestati.
Non voglio certo entrare nel merito delle leggi internazionali, non ne ho la competenza e non voglio certo entrare nel merito della colpa o meno: non spetta a me e non lo potrei fare… ma ricordo una vicenda, su al nord, quando un’allegro gruppo di persone stava andando a sciare su di una funivia… ed il fato fece si’ che un caccia statunitense tranciasse loro il cavo e… fu’ morte!
Mi fa’ paura che qualcuno possa fare tanto in Italia senza pirati e poi, nell’altro lato della medaglia, ci sono due ragazzi che per noi e per i nostri interessi sono andati a rischiare la pelle… e noi li abbandoniamo.
Quale sara’ oggi il loro pensiero? E quello dei loro commilitoni? Grazie per la tutela che dai ai tuoi figli cara Italia… “dov’e’ la vittoria che schiava di Roma…” recita il nostro inno nazionale e non “che siamo tutti schiavi come a Roma”.


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3 pensieri riguardo “I maro’ italiani

  • 7 Marzo 2012 in 07:09
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    Come Robi non entro nel merito specifico, ci sono problematiche che noi, o meglio io, non sono in grado di giudicare.
    In tutta questa faccenda ci sono alcuni punti oscuri. E’ chiaro che dietro ci sono rapporti internazionali per cui gioco forza bisogna assoggettarsi (l’India fa parte del BRIC e quindi bisogna piegare il capo). Non capisco però perchè la nave greca che era in pratica nella stessa posizione e lei stessa attaccata dai “pirati” ha continuato la navigazione, mentre alla nostra è stato intimato dall’Italia (armatore, ministeri vari ?) di entrare in porto; inoltre nella mia pochissima conoscenza giuridica mi sembrava di capire che i reati in area internazionale devono essere risolti nel paese di bandiera del mezzo (nave o aereo che sia). Sul questo punto ci sono le registrazioni satellitari che confermano lo scontro in acque internazionali. Ritornando a quanto riportato dagli altri gli unici che ci stanno rimettendo sono i due marò, che , spero abbiano tenuto fede alle regole d’ingaggio, si trovano chiusi in un carcere (i “nostri” orgogliosamente hanno però puntualizzato che dopo grande mediazione avranno una cella a 5 stelle con vitto italiano) e, anche se Aria……. si sente tranquillo per la giustizia anglosassone, rischiano forte. C’è poi una cosa che non capisco e non ho trovato riscontro, perchè solo i due dei sei a bordo? Forse sono i più alti in grado?
    Una domanda da porci è: che senso ha la posizione internazionale di “armare” le navi e scortarle anche con una forza navale (e parzialmente aerea), attualmente sotto il comandso italiano, se poi c’è questo rischio? Con quale spirito ora i militari difenderanno il naviglio da attacchi pirati?
    Ultima annotazione. Questo governo tecnico da tutti osannato quando c’ha tartassato, preso ad esempio da parte della comunità internazionale per l’esempio di rigidità preso (strano per i soliti noti, certe lobby hanno trovato invece fertili guadagni, le banche ad esempio privilegiate con un prestito di 100 miliardi di euro dalla BCE all’1%, ma i poveri cristi che chiedono un prestito, se lo ottengono, lo prendono mediamente al 9%, ma bisogna cospargerci il capo di cenere, perchè poverine nel decreto ultimo, pare per sbaglio ma io credo che chi aveva posto l’emendamento era per venire in parte incontro a quei fortunati, disoccupati o precari, gli veniva tolta la commissione e non potevano così sopravvivere), dicevo questo governo osannato alla prima vera prova che elude i privilegi dei ricchi, anzi dove dovrebbe dimostrare la forza, ha fatto la figura di m….

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  • 6 Marzo 2012 in 21:06
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    correggo ariafrittaebaccalà dando la notizia più precisa:
    ROMA – Sul molo di Kochi, India, con il profilo della Enrica Lexie nel porto, gli inviati della Farnesina cominciano a capire adesso che la vera partita diplomatica non sarà sulla liberazione dei due fucilieri del San Marco. Avrà una portata molto più ampia e soprattutto un nome ingombrante: Finmeccanica. Perché è proprio a Kochi che la Selex Sistemi Integrati, fiore all’occhiello di piazza Montegrappa, ha raccolto il suo ultimo appalto milionario poco più di un mese fa. E sul numero uno di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, si sono appuntate adesso le attenzioni giudiziarie della magistratura indiana per una vicenda di presunta corruzione per la vendita di dodici elicotteri Agusta Westland 101, modelloVip, allestiti per il trasporto di personalità di governo.

    Il contratto, da circa un miliardo e mezzo di euro, era stato firmato nel 2010 da Agusta quando al vertice di quella azienda c’era proprio Orsi, che oggi è presidente e amministratore delegato di Finmeccanica. Pochi giorni fa il ministro della Difesa indiano, Antony Ak, ha chiesto al segretario generale della Difesa Shashi Kant Sharmit di accertare che non ci furono episodi di corruzione per la stipula del contratto che Agusta Westland firmò nel 2010 con la Indian Air Force, sbaragliando la concorrenza della statunitense Sikorsky Aircraft Corporation che voleva piazzare i suoi elicotteri S-92. il resto della notizia su http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=183268&sez=HOME_INITALIA&ctc=20&ordine=desc

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  • 6 Marzo 2012 in 20:39
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    C’è un particolare che la stampa non dice, in italia si è aperta una indagine per corruzione e altri reati a carico di esponenti di importanti società italiane che avrebbero vinto, corrompendo loro analoghi in india, per avere commesse per la costruzioni di importanti armamenti, navi, elicotteri ed altro… e sapete dove erano i cantieri che hanno perso la commessa vinta da importanti società Italiane? Proprio nella città indiana dove è stata bloccata la nave su cui erano i due marò… e nello stesso stato indiano che li sta processando… comunque l’India ha una civiltà giuridica mutuata da quella Inglese, Gandhi stesso era un giurista di fama che aveva studiato in inghilterra e li aveva iniziato a fare l’avvocato, il sistema giuridico Indiano si regge su fondamenta anglossassoni; io sono fiducioso che anche se questa storia puzza di spionaggio industriale e vendette trasversali tra grosse aziende statali italiane e indiane, i giudici sapranno applicare equamente il diritto indiano ed internazionale… diciamo che ho più fiducia nel loro sistema che nel nostro.

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