Quando la solidarieta’…

diventa una missione 

All’origine, il proposito era quello di venire a consumare gli anni della pensione in Kenja, la cui bellezza e la mitezza del clima li aveva irresistibilmente attratti,ma poi le cose sono andate diversamente e Maria Luisa Travaglia insieme al marito, hanno visto il loro proposito sabbatico volatilizzarsi sotto l’irresistibile, imperiosa spinta della compassione umana, di fronte alle drammatiche condizioni di molti bimbi del Kenja, orfani o comunque vittime innocenti ed inconsapevoli dei feroci principi di sopravvivenza di questa terra certamente splendida, ma spesso anche impietosa.

A Maria Luisa non mancava certo l’esperienza poichè prima di andare in pensione aveva lavorato come infermiera professionale, con qualifica di capo sala, presso l’ospedale San Raffaele di Milano.

Furono molte le persone che vennero in aiuto a sostegno del loro progetto, a cominciare dal Dott. Giuseppe Tirinnazi che donò una vasta estensione di terreno in località Majungu a Malindi. Maria Grazia Buonamici di Grosseto che nel 2005 fondò nella sua città l’Associazione O.N.L.U.S. “Diana per l’Africa”.

Intorno a questi principali sostenitori si creò un esteso gruppo di amici che, da ogni angolo d’Italia, manifestarono generosamente la loro solidarietà e si fanno tutt’oggi promotori e divulgatori dell’iniziativa.

Purtroppo, come sappiamo, in kenia le cose non sono quasi mai facili, anche quando ci si dedichi ad opere umanitarie proprio a beneficio delle sue genti. Una burocrazia di taglio borbonico ed una apatica indifferenza verso la sofferenza dei propri connazionali, caratterizzano spesso l’atteggiamento delle autorità locali che in luogo di dare supporto, creano più frequentemente ostacoli alla realizzazione di questi progetti.

Maria Luisa , però  ( basta una breve conversazione con lei per capirlo subito) è una donna tenace che non cede allo scoramento e ad uno ad uno, ha saputo frantumare quasi tutti gli ostacoli che si frapponevano tra lei e l’obbiettivo e non cederà sicuramente a quelli che ancora sopravvivono.

Già oggi , il centro, la cui costruzione è iniziata nel 2005 , offre ospitalità ad oltre 40 bambini e si compone di una vasta cucina refettorio; un dormitorio  maschile ed  uno femminile, entrambi dotati dei rispettivi servizi igienico sanitari; gli alloggi per lo staff; la lavanderia stireria;la play room; un campo da calcio ed uno da basket. Il tutto circondato da una recinzione di rigogliose buganvillae.

Maria Luisa ha tutti i  nostri bambini nel cuore e  li circonda di un amore e di un attenzione che forse loro non hanno mai conosciuto. Questo genuino affetto che lei dimostra in ogni circostanza, non la fa comunque rinunciare, al carattere deciso dell’ex infermiera Capo Sala.

I bimbi non necessitano solo della basilare assistenza per i bisogni primari ma devono anche esser educati e formati nei confronti delle regole del vivere civile. Su questo Maria Luisa   e’ inflessibile e non concede   deroghe. Infatti, appena entrati nei locali del centro si resta immediatamente colpiti dall’ordine e dalla pulizia che vi regnano e sono proprio i piccoli ospiti   che, oltre a curarsi scrupolosamente del proprio  aspetto, mantengano le strutture a loro dedicate nella pulizia e nel decoro.

La ricettivita’ del centro non e’ certo completa. Lo spazio che il terreno offre e’ immenso e l’accoglienza puo’ essere agevolmente raddoppiata, addirittura anche triplicata. Gli ospiti potenziali non mancano, ma per questo ovviamente,  occorrono  tempo e  soldi, ma Maria Luisa e suo marito non disperano. Con l’aiuto dei loro amici, e dei nostri, abbiamo gia’ fatto un piccolo miracolo, perche’ non fidare anche in un secondo e in un terzo?

Cinzia

La nostra Storia 

Come nasce il centro:

Visita al centro parte 1:

Visita al centro parte 2:


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