Addio a Felice Andreis: l’uomo che guarda … lontano

muore alla soglia dei 108 anni il barone fotografo

http://www.feliceandreis.com/
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Un’immagine più di ogni altra, del suo immenso archivio di circa 15.000 scatti, lo caratterizza: “l’uomo che guarda” (Ansedonia, 1932), e Felice Andreis ha guardato lontano, per quasi 108 anni.

Classe 1907, originario di Torino, un aristocratico vero, dai modi raffinati e sobri, con quel pizzico di spirito da esploratore e avventuriero che lo ha portato a girare il mondo e a fermarne la luce nei suoi negativi. Già a nove anni scatta le prime fotografie.

Nel 1933 si trasferisce in Maremma, dove cura le tenute di San Donato e Doganella. Nel ’47 si sposta in Sud Africa dove coltiva una vasta tenuta ad olivi e nel ‘75 rientra in Maremma dove conclude la sua lunga esistenza, nella tenuta di Poggio Cavallino a Giuncarico, accanto alla moglie, Pupa Barabesi, scomparsa 20 giorni fa.

Andreis si è dilettato anche con la macchina da presa, producendo filmati sul lavoro nei campi nell’azienda di famiglia e la costruzione di una grande diga per l’irrigazione, ma soprattutto un forte e affettuoso sguardo sulla Maremma degli anni ’30.

10580138_4397727117863_8620926241346739179_nLa sua grande conoscenza della Maremma di quegli anni lo ha portato ad incontrare il Gruppo Tradizioni Popolari, con il quale è nata una bella amicizia e collaborazione reciproca.

Nella foto Felice Andreis con Maurilio e Donatella all’inaugurazione della Mostra Fotografie della Maremma dal 1927 – 1952, Castello di Capalbio (23 agosto – 7 settembre 2014).

La Maremma perde un grande personaggio, forse l’ultimo e credo che questo ci imponga una riflessione per un dovuto tributo.


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