8 Dicembre: Braccagni festeggia la visita dell’amato Cap.Ultimo
Era ormai da tanti mesi che l’associazione Gli Anta APS lavorava al progetto di riportare nella terra della sua infanzia l’amato capitano Ultimo, al secolo Sergio, che tanto fieri ha fatto sentire coloro che ci hanno condiviso l’infanzia e gli italiani tutti per il fulgido esempio di onestà ed abnegazione alla missione di vita scelta.
Fin da piccolo scriveva, nel tema di scuola elementare riletto in questa particolare occasione, che ‘…i Carabinieri non solo arrestano i malfattori ma li difendono allo stesso tempo…’ (citazione a memoria, mi perdoneranno i presenti all’evento ma non è riportata parola per parola) a preludio di quel che avrebbe fatto da grande e con instancabile forza sostenuto anche di fronte alle avversità.
Oggi, dopo aver lasciato il servizio attivo nell’Arma, periodo durante il quale ha messo sotto scacco importanti fuorilegge (e chissà quanti altri ne ha fatti tremare, visto come le stesse istituzioni spesso hanno reagito), si occupa di quella seconda parte della frase. Forse ancor più importante. Forse ancor più difficile per come è difficile oggi far capire che si possono recuperare certe situazioni, per come è difficile reperire i fondi necessari a curare le ferite della società moderna. Ma sta’ facendo, con la tenacia e la forza che lo contraddistingue, un grande lavoro giù a Roma. E porta le nostre terre, la nostra vicinanza nel cuore, come carburante che lo aiuta nella missione quotidiana.
Non è facile scrivere dell’emozione provata nel vederne provare a ritrovare vecchi amici, vecchi conoscenti, da sempre nel cuore, sempre vicini pur distanti per le storie di vita.
L’8 dicembre, per la nostra associazione Gli Anta APS, ha rappresentato un grande immenso abbraccio ad un figlio di queste terre sempre presente e che, con il suo operato, ha protetto una intera Nazione indicando la strada per continuare a sconfiggere coloro che delle legge si fanno sberleffi a dir poco.
Grazie a lui, ai ragazzi della scorta che con così tanta premura ed attenzione curano la sua incolumità per senza invadere, e grazie ai suoi familiari, che tanto sostegno gli hanno dato e di tanta abnegazione hanno condiviso l’impegno, per tutti noi.
Bellissimo il momento in cui l’amico e co-organizzatore Roberto Fidanzi ha fatto sentire il saluto telefonico della nostra suor Daniela, che per tanti anni ha illuminato i sorrisi dei piccoli qui all’asilo, proprio dove oggi c’è il nostro centro sociale e tanto il materiale storico che lo stesso ha proiettato.
Un grande immenso grazie va inoltre ai partecipanti, così solidali all’evento stesso da farci sentire tutti a casa, come una volta, quando da ragazzi ci ritrovavamo alle feste di paese.
Ed infine, importantissimi, i nostri anziani, che hanno portato indietro nel tempo tutti quanti, dimostrando ancora una volta, se mai ce ne fosse stata la necessità, che memoria non è guardare indietro ma avere solide radici per affrontare le tempeste future forti e sani, nel corpo e nella mente.
Ed ora una bella parata di foto della giornata.
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Robi, come Presidente degli Anta penso sia giusto è doveroso ringraziare tutti i partecipanti. Però consentimi di fare una considerazione, tralasciando gli aspetti legati al significato, all’emozione, che ha lasciato in tutti noi questa giornata.
Il Centro Gli anta che te rappresenti si è rivelato una macchina organizzativa perfetta, impeccabile. Sicuramente lo è sempre stata, mi è piaciuto vederlo di persona.
Dalla disposizione logistica, ad iniziare dalla stanza riservata al Capitano; dal menu in pieno stile maremmano (tortelli… acquacotta… lasciamo stare altrimenti mi viene fame); un servizio veloce e attento, con i tempi perfettamente rispettati. Ho potuto parlare al microfono, ma c’era chi aveva preparato l’impianto e il video, e potrei continuare.
Un manipolo di persone efficientissimo.
“Quando sai chi sono i tuoi uomini non puoi perdere” tanto per citare Ultimo, quindi Robi continua così.
Mi piace pensare che quelle persone che hanno scelto di passare un giorno di festa al servizio per far ritrovare la Comunità nel segno delle comuni radici con Sergio de Caprio, siano soddisfatte. Ma penso di sì, conoscendole, la soddisfazione che si leggeva negli occhi delle numerose persone (anche se abbiamo dovuto limitare gli accessi) che hanno partecipato, è la loro soddisfazione.
Beppe Caloni ci aveva chiesto di sbrigarci a fare l’incontro. Lo abbiamo fatto. Siamo felici di averlo fatto.
Ps: l’articolo di Sergio de Caprio pubblicato su La Pulce nel 1972 racconta che alcuni ladri rubarono alcuni oggetti dalla chiesa del paese, furono presi dai carabinieri e la popolazione li voleva linciare, ma furono difesi dagli stessi carabinieri. L’articolo si conclude così: “Ho capito che i Carabinieri non ci sono solo per arrestare i ladri, ma anche per difenderli e consegnarli alla giustizia sani e salvi anche a costo della propria vita”.
Bellissima iniziativa e momento stupendo, siete magnifici !!!