La cerimonia dell’alza bandiera

16 Settembre 2012, Ass. Culturale Gli Anta

Oggi, nella splendida cornice dell’ex asilo di Braccagni, oltre cento persone animate dallo stesso spirito di fedeltà che ha contraddistinto i primissimi patrioti italiani, si è svolta una storica cerimonia per il nostro paese: la bandiera donata all’Associazione Culturale “Gli Anta” dal Presidente della Repubblica, inseguita tenacemente del presidente Bruno Terzo ed ottenuta in occasione della gita al Quirinale, è stata finalmente issata sul suo pennone ben accompagnata dalla bandiera della città di Grosseto e da quella d’Europa.

Perchè il 16 settembre? Perchè oggi nascevano i colori della bandiera d’Italia per l’Italia!

Correva l’anno 1794, nella casa dello studente bolognese Luigi Zamboni si decidevano i colori della bandiera italiana derivata da quella bianco rossa bolognese ai quali si aggiungeva il verde come colore di speranza di un’Italia libera ed unita, come ci ha ricordato giustamente il presidente Bruno Terzo nel discorso di apertura.

Ottima la sequenza di eventi della giornata che si è aperta con un pranzo tricolore, preludio ad un pomeriggio intenso e toccante: presenti i rappresentanti del Comune di Grosseto gli assessori Mancini e Ceccarelli, l’Arma dei Carabinieri con i militari della locale Stazione, delle associazioni di ex-combattenti, Associazione Arma Areonautica, Associazione Nazionale Marinai d’Italia, Associazione Nazionale Bersaglieri, la rappresentanza della Croce Rossa Italiana con i nostri volontari di Braccagni, il Savoia Cavalleria con il drappello d’onore che ha eseguito l’alzabandiera, la banda Filarmonica Città di Grosseto che ha accompagnato tutto il cerimoniale, il nostro ex-parroco Don Luigi Corsi, l’attuale Don Maurizio Marta e Mons. Giorgio Nencini, Vicario Episcopale per l’Aeronautica Militare e per l’assistenza ed il coordinamento delle missioni internazionali (al secolo conosciutissimo agli albori come Don Giorgio di Montepescali, nativo di Ravi ed amatissimo da tutti noi), il Gruppo Tradizioni Popolari Galli Silvestro rappresentato dai consiglieri Fabio e Robi, ed infine, in tempo per la messa, ci ha raggiunto anche l’assessore Cerciello.

Toccante l’alzabandiera eseguito con una simbologia ricca di significato: la bandiera europea è stata issata dai giovanissimi in segno di speranza per il futuro, la bandiera italiana dai militari del Savoia che ne difendono i colori in tutto il mondo, la bandiera della Città di Grosseto dagli iscritti dell’Assoc.Cult.Gli Anta.

A seguire il concerto della Filarmonica Città di Grosseto nel verde parco del Centro e la Messa in suffragio di tutti coloro che hanno donato la propria vita in difesa del tricolore italiano.

Il buffet per tutti gli intervenuti, offerto dall’Associazione, ha concluso una intensa domenica al Centro.


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6 pensieri riguardo “La cerimonia dell’alza bandiera

  • 20 Settembre 2012 in 13:44
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    Per quanto riguarda la questione dell’assenza di giovani credo che, alla fine, in Italia il senso della patria sia molto meno conosciuto di altri paesi. Vero è che il nostro, alla fine, con il suoi 150 anni è uno stato “giovane” rispetto ai mille e più anni della Francia, della Spagna e del Regno Unito. Ma c’è di più: l’uscita dal Ventennio, basato su un forte spirito nazionalista, aveva fatto sì che per diversi decenni la parola patria, nazione e quant’altro si sia pronunciata un po’ a voce bassa. Solo dall’avvento della presidenza Ciampi si è tornati a puntare sulla bandiera e sull’inno nazionale. La mia generazione, ad esempio, è di quelle che vedevano sventolare le bandiere solo in occasione dei mondiali di calcio. sembra una battuta ma è stato così ed un po’, consentitemelo, lo è ancora. Per questo alla fine cerimonie come quella del centro sociale non vedono una grande partecipazione di giovani. Il dibattito sulle province, poi, in Toscana ha fatto risorgere quello che è, forse, il vero senso di appartenenza degli italiani (o almeno dei toscani) ed è quello del campanile. La divisione storica in stati e staterelli, ma prima ancora in comuni, da noi si risente ancora. Tanto che dentro, tra italiani, siamo molto divisi, salvo poi sentirci italiani quando ci ritroviamo all’estero. Forse è per questo che il vero senso di patria lo hanno di più tanto nostri connazionali che vivono fuori che noi che continuiamo ad abitare il Belpaese!!! Se poi ci sommiamo che in tante zone d’Italia la presenza forte dello stato (inteso come istituzione) non si è mai avvertita, la questione si amplia. Basti pensare che dopo l’unificazione d’Italia nel sud lo Stato si sia conosciuto principalmente perché costringeva i figli maschi a svolgere per due anni il servizio di leva, sottraendo braccia ai lavori della famiglia. I Borbone il militare obbligatorio lo avevano già tolto da tempo. Così come tanti italiani del sud che si ritrovarono sulle Alpi a combattere la prima Guerra Mondiale per conquistare il Trentino e l’Alto Adige, si domandavano a cosa servisse una guerra che non ti avrebbe regalato terreni coltivabili…questo per far capire come, alla fine, forse da noi si sia fatto sempre molto per non arrivare ad uno spirito unitario e ad un concetto forte di nazione. Cosa che, ad esempio, hanno creato negli Stati Uniti attraverso la bandiera e l’inno nazionale. Un paese nato dall’immigrazione che vede tutti riconoscersi nelle nuove opportunità che questo regalava!!! Ovviamente la mia è una riflessione scritta che giro a voi per alimentare la discussione su un tema che,a volte, è poco affrontato. Io credo che alla fine molti dei nostri problemi derivino proprio da uno scarso senso di appartenenza che non ci permette di esaltare il nostro Paese come meriterebbe…specie se comparato, in quanto a bellezza e potenzialità, a tanti altri!!!

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  • 20 Settembre 2012 in 10:16
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    Veramente la bandiera ha avuto gli onori al punto tale che il sergente di Cavalleria che ha issato quella italiana si è commosso. Temo vedendo i post da qualche tempo a questa parte che riguardano Braccagni ed i suoi abitanti che una buona dose d’invidia stia scorrendo nelle menti di chi scrive. Tale ipotesi mi viene anche avvalorata dalla lettura dei post su facebook che in pochi smorzano. Certo che pensavo fosse bastata la PILT e coloro che l’appoggiavano dal Comune a far irritare i locali ed invece, mi ricredo, c’è anche chi cerca di scompigliare assai di piú! Ma come si deve fare? E piantatela di litigare che l’energia va utilizzata in modo costruttivo!

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  • 20 Settembre 2012 in 06:49
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    Su braccagni.info il blog del granocchiaio, ho risposto a mezzolitro che in un post scriptum riguardo alla manifestazoine, dopo aver elogiato il Popi, e criticato l’assenza dei giovani e delle giovani famiglie di Braccagni, diceva:
    “P.s. :
    esporre la bandiera non è obbligatorio, ma se si fa ci sono delle regole da seguì.
    Le bandiere si issano al mattino, possibilmente entro le 08.00, e si ammainano al calar del sole.
    Se piove forte la bandiera si ammaina.
    Chi lascia la bandiera issata sul pennone di notte è un cialtrone, a meno che non sia illuminata.
    E soprattutto NON SI USA IL TRICOLORE COME TOVAGLIA. ”

    questa la mia risposta: chi ha organizzato, presenziato, partecipato alla manifestazione, non solo non ha commesso nessuna violazione tra quelle citate nel ps da mezzolitro, ma ha adeguatamente onorato la nostra bandiera. Questa non è stata utilizzata come tovaglia, non è stata esposta in zona non illuminata, e comunque la norma regolamentare citata da mezzolitro ( Dpr n. 121 del 7 aprile 2000 ) è applicabile alla lettera solo alle pubbliche amministrazioni e autorità dello Stato, il privato , senza poter essere sanzionato, deve solo rispettare un generale obbligo di decoro che li è stato ampiamente rispettato. Unica norma che sanziona penalmente il privato è l’art. 292 del codice penale che recita: “Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni. Agli effetti della legge penale per bandiera nazionale si intende la bandiera ufficiale dello Stato e ogni altra bandiera portante i colori nazionali”. e non è stata violata. Mi dispiace per mezzolitro che vede cialtroni ogni dove gli pare a lui, ma questa volta dovrà cercarli tra coloro che non erano presenti alla manifestazione, come me, se proprio non può fare a meno di dargli la caccia, e sempre che riesca a trovarli, perchè nessuno dei presenti alla festa della bandiera del 16 u.s. presso l’ex asilo di Braccagni, può essere offeso in quei termini, per mancato rispetto alla bandiera italiana.

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  • 18 Settembre 2012 in 19:16
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    Non so a cosa si riferisca Giovanni, comunque accontentare tutti è sempre difficile.
    Ritengo sia stata una bellissima giornata: il pranzo, riservato ai soci, è stato superlativo; la cerimonia perfetta e in alcuni momenti toccante. La partecipazione è stata numerosa, le foto lo testimoniano. La bella giornata di sole avrà sicuramente invogliato qualcuno ad andare al mare ma ho visto con piacere molte famiglie con bambini che, oltre a partecipare attivamente alla cerimonia portando e issando le bandiere, si sono trattenuti ad ascoltare la banda, hanno seguito la messa e concluso la serata con il rinfresco offerto dal Centro Sociale. Da sottolineare che mentre la banda eseguiva l’Inno d’Italia i bambini spontaneamente lo cantavano.
    Una piacevolissima giornata che spero abbia lasciato qualcosa di buono, soprattutto nei giovani che hanno partecipato.

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  • 18 Settembre 2012 in 10:58
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    Parlando in giro ho capito che molti erano presenti e che l’invito era stato fatto principalmente ai soci del centro che hanno risposto positivamente. Non ho capito invece perchè alcuni si sono risentiti e hanno dato dei cialtroni agli organizzatori dopo averli lodati: ma gioire di un bel giorno di festa ed una bella cerimonia no? Strano paese a due marce!

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  • 17 Settembre 2012 in 12:59
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    Toccante, momenti importanti per un paese, momenti che si ricorderanno per tanti anni , mi dispiace solo di esser lontano e non avervi potuto partecipare. Ma continuate così che prima o poi sarò dei vostri non solo nel godere dell’evento ma anche dandovi una mano nei lavori necessari prima per fare e dopo rimettere a posto.

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