La nuova Toscana avrà 4 Province

Alla fine sembra che Arezzo ce l’abbia fatta, infatti il Consiglio dei Ministri ha approvato la nuova mappa delle province che per la Toscana prevede la città metropolitana di Firenze che ingloberà, Prato e Pistoia, la provincia di Arezzo che mantiene la propria autonomia, la provincia della costa nord formata da Massa-Carrara, Lucca, Pisa e Livorno (capoluogo) mentre a Sud la provincia di Siena e  Grosseto (capoluogo).

I capoluoghi sono indicati in base al rispetto dei criteri già stabiliti dal Governo, però su questo ci potrebbero essere delle novità in quanto sta circolando la voce che in caso di accorpamento di più di tre province il capoluogo sarà scelto a maggioranza dalle assemblee elettive, quindi questo dovrebbe riguardare la maxiprovincia della costa nord (Massa-Lucca-Pisa-Livorno) ed in questo caso Pisa la potrebbe spuntare su Livorno.

fonte: Il Tirreno

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4 pensieri riguardo “La nuova Toscana avrà 4 Province

  • 5 Novembre 2012 in 17:09
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    Onestamente penso che gli accorpamenti proviciali siano una scelta sbagliata, nata per dare un contentino all’opinione pubblica che reclamava un abbassamento della spesa politica. Per risparmiare non più di 50 milioni, si crea un caos notevole per noi poveri cittadini, perchè con le province spariscono i vari uffici pubblici (Prefettura, questura, motorizzazione , ufficio tributario, comando dei vari corpi di pubblica utilità etc.) e quindi, anche se molte cose si fanno tramite web, spesso dovremmo recarci obbligatoriamente ( mi viene in mente il passaporto, ma non solo).
    Venendo a noi non credo che succederà come pensa Robi. Gli ATO e associazioni simili sono nati o per diminuire le spese e nel contempo migliorare il servizio (credo che per tutti sia pura utopia) o per non permettere agli “stranieri” di vincere gare pubbliche. Contrariamente alle nuove province nate per decreto quindi con regole ben definite, che , se domani la Consulta respingerà il ricorso per anticostituzionalità, hanno pochi margini di variazizione. Quindi Grosseto rimarrà capoluogo, Piombino e dintorni potranno richiedere di venire aggregati (come Poggibonsi lo potrebbe fare con Firenze, visto che la sua attività industriale è in pratica mezza in Siena e mezza in Firenze). Per Siena è un pasto di difficile digestione (non per niente dopo le prime notizie il Presidente senese anticipò il ricorso al TAR se la Consulta avesse approvato). Nel suo anno horribilis ha subito un colpo pari alla disfatta trecentesca coi fiorentini, replicando Carlo: il comune commissariato con una crisi politica (non solo sulla vecchia maggioranza); l’Università a rischio chiusura per fallimento; MPS in balia della borsa che ha in pratica messo in liquidazione la Fondazione (addio laute elargizioni, anche in minima parte per noi). Rimangono per ora all’apice nello sport, ma anche lì gli scricchilii , causa crisi MPS, si sentono già e se ne basket rimarranno per anni ancora all’apice provinciale (ho capito che c’è già la corsa in Rete per il nome, io per comodità la chiamerò da ora Toscana Sud), ma nel calcio nuove realtà la insidiano, come lo dtesso Grosseto e Poggibonsi e Gavorrano, perchè se ruzzolano rischiano la fine dell’Arezzo).
    In quanto alle ATO maggiori, si può dire che Grosseto è messa benissimo perchè ha la Presidenza in TIEMME, la leadership con Acquedotto del Fiora nelle acque e in Progetto6, anche se non sembra, è messo bene. E’ vero che attualmente la Presidenza e la sede centrale in questo periodo di transizione è ad Arezzo (e credo lo rimarrà anche in esercizio definitivo) ma avere un rappresentante nel Consiglio di Amministrazione, equivale ad un successo. La nascita delle ATO è soprattutto tecnica (siamo in Italia e la politica è comunque sempre presente) e nei rifiuti siamo da Terzo mondo. COSECA asserve solo 2/3 dei comuni, non ha un ciclo di rifiuti (la chiusura di Cannicci ad esempio impose il trasporto negli impianti senesi ), e ancora più importante il famoso “ciclo dei rifiuti” provincile è monco: nasce (raccolta) pubblico, segue (trattamento alle Strillaie) e si chiude (smaltimento al Casone) privato, quindi non potevamo sperare di più. Inoltre per Robi, almeno per un pò di anni non prevedono nuovi impianti sfruttando quelli che esistono (quindi per noi rimarrebero le Strillaie Casone, al limite entrando più massicciamnete nell’azionariato societario).

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  • 1 Novembre 2012 in 16:49
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    In realtà con Arezzo che starà da sola, per me noi abbiamo tutto da guadagnarci ad un’unione con Siena…considerate che, probabilmente, tra poco – visto che la legge lo permette su richiesta dei comuni- potrebbero passare con noi anche Piombino, la Val di Cornia e l’Elba. Sul discorso di Siena che comanda la provincia ho qualche dubbio. Al momento la classe dirigente senese non è messa troppo bene, basti pensare che il Comune è commissariato, il Monte dei Paschi è in crisi e l’università ha un buco macroscopico…alla fine ci lamentiamo, ma forse siamo messi meglio di loro!!!

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    • 1 Novembre 2012 in 18:33
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      Vero Carlo, il punto è: visto che fin qui siamo stati snobbati allegramente dalla Regione con Firenze, considerati terra di conquista da Arezzo e cugini inferiori da Siena (basta guardare il triangolo dei rifiuti o le dichiarazioni di un certo Rossi che in regione Toscana dovrebbe avere tanti cittadini paritetici) siamo sicuri che questo non ci decreterà definitivamente fuori dalla gestione del nostro territorio?

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  • 31 Ottobre 2012 in 15:51
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    Ed ora buonanotte suonatori: i rifiuti li comanda Arezzo, la Provincia Siena…una chiede e l’altra farà le VIA per accettare gli impianti di smaltimento, quelli magari potranno essere fatti a Grosseto e così sapremo dove ruzzolare per mangiare da qui in avanti cari i miei amministratori grossetani.

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