Annullata la delibera della PILT S.p.a.

L’amministratore unico è illegittimo

Da un articolo apparso oggi, 15 giugno, sul quotidiano LA NAZIONE apprendiamo che:

la delibera dell’assemblea dei soci della “PILT Spa” con la quale si nominava un amministratore unico al posto del Consiglio di amministrazione è illegittima, per cui deve essere annullata. Così ha stabilito il giudice Vincenzo Pedone nell’udienza di ieri che ha accolto la richiesta avanzata dai componenti del collegio sindacale della stessa società, assistiti dall’avvocato Silvia Muratori, secondo i quali la decisione ratificata dai soci durante l’assemblea del 7 marzo 2011 aveva violato una norma dello statuto societario, norma che affida l’amministrazione della società al consiglio di amministrazione (che può essere composto da un minimo di tre a un massimo di cinque elementi) e non, invece, come avrebbe comportato la delibera poi impugnata, ad un organo monocratico come sarebbe stato l’amministratore unico.

Ricordiamo che la PILT è la società che ha proposto la realizzazione del Polo logistico attaccato all’abitato di Braccagni, progetto che non trova consensi unanimi e, soprattutto, ha trovato l’ostinata determinazione dei componenti del Comitato SOS Braccagni NET.

Veniamo al fatto: nel marzo dello scorso anno i soci furono costretti a riunirsi in seguito alle dimissioni anticipate di alcuni componenti del Cda e da quell’assemblea uscì la decisione di nominare un amministratore unico e di affidargli la gestione della società. Per arrivare ad una gestione del genere sarebbe stato necessario modificare lo statuto, passaggio che non avvenne.

 Inoltre, fu lo stesso collegio sindacale, il 19 marzo del 2011, a presentare un ricorso al Tribunale lamentando “l’atteggiamento gravemente omissivo assunto dall’organo amministrativo in relazione alle numerose richieste e solleciti di consultare i libri sociali e visionare la contabilità aziendale”. In pratica, sosteneva il collegio sindacale, era impossibile svolgere le funzioni di controllo legale e di revisione contabile perché la documentazione della società non era stata messa a disposizione.

Anche in questo caso i giudici hanno dato ragione ai ricorrenti riscontrando “una situazione di impossibilità a compiere il mandato, risultando impossibile escludere la sussistenza di gravi irregolarità nella gestione societari”. Da qui la decisione del Tribunale di nominare un perito con il compito di effettuare un’ispezione sui libri sociali e contabili della PILT. L’accertamento è ancora in fase di svolgimento.


-- Download Annullata la delibera della PILT S.p.a. as PDF --


3 pensieri riguardo “Annullata la delibera della PILT S.p.a.

  • 2 Luglio 2012 in 12:27
    Permalink

    Io l’ho visto e direi che ricalca anche il metodo della SAT….

    Rispondi
  • 2 Luglio 2012 in 08:49
    Permalink

    Tempo addietro la trasmissione estiva di Report (Rai3), di cui non ricordo il titolo esatto, ha fatto un servizio sul costruendo polo logistico del comune di Fara Sabina. A dir la verità io l’ho visto grazie agli amici del GTPGS che lo hanno riportato sul loro sito FB, ma nel contempo debbo dire che sapevo già quasi tutto, perchè all’inizio della battaglia contro il Polo locale mi ero imbattuto, nella mia scorribanda in rete, su questo polo.
    Escludendo le dimenzioni, quello di Fara è circa 10 voltge più grande di quello della PILT, quante (dirrei troppe) analogie fra i due.
    Partirei dall’inizio, cioè da quando il “vulgo” viene a sapere, in pratica per caso, dello spregio. Come in tutti questi casi ci si divide fra i pro e i contro, con i primi di gran lunga superiori rispetto ai secondi (ho ricordato spesso gli schiaffi, metaforici, e le offese, reali, che io e Pat all’inizio prendemmo dai nostri paesani), ma lì come qui i pochi sono diventati tanti, e , come dubita Fabio in altro pezzo, molti sono saliti, o lo stanno facendo, sul carro dei vincitori (nel nostro caso, perchè pare, e lo speriamo, l’obbrobrio PILT sia stato depennato dall’RU, a Fara purtroppo lo scempio non è tuttora in corso ma molti si sono ricreduti).
    In entrambi i casi gli Amministratori non hanno tenuto conto del paesaggio, anzi, come da noi, mentre presentavano in pompa magna il Polo, nel contempo esaltava, nello spot propaganda turistica, la visione paesaggistica dal Baluardo (di Montepescali per i non locali), in entrambi i casi era previsto il trasporto di materiale da un luogo ad un altro per rendere idoneo il terreno (da noi alla Francina era prevista la vasca di contenimento delle acque e la terra di recupero sarebbe servita a elevare di 2,5 m etri l’area Spiga,; a Fara si spianavano le colline e con la terra si ricoprivano i valloni) ed in entrambi i casi si prevedevano capannoni alti 15 m. Altra similitudine, entrambi i luoghi previsti hanno vestigia antiche e in entrambi i casi è stato detto da pseudo archeologi universitari, in contrasto con altri colleghi (in che mani è la nostra Università) che erano solo sassi, al più roba di qualche secolo fa ( e a Fara hanno fatto come molti nostri contadini “ignoranti” e non laureati, cioè sono passati due o tre volte con trattori o ruspe per non avere rogne, per i primi solo per poter mangiare, i secondi per poter intascare). Per entrambi i casi enormi potenzialità lavorative, a Fara hanno già abbandonato (speriamo solo per la crisi, io penso che hanno fatto come Woody Allen: preso i soldi e scappato) molti investitori, qui pare abbia abbandonato anche il principale protagonista; per entrambi è stata detto che era necessario per la zona, dove non esistono intrastrutture (poco male si fa il raccordo ferroviario, quello autostradale , per noi si può sfruttare l’aeroporto, che però i militari non cedono, ed i porti è come se fossero attaccati), bene a Fara il raccordo ferroviario non si farà più, forse come a Braccagni, in compenso si farà il raccordo stradale, tanto lo fa la pubblica amministrazione, un pò come da noi dove l’autostrada sarà fatta utilizzando in toto, con pochissima spesa e alti pedaggi, la Variante Aurelia, che come hanno manifestato anchge sabato gli amici livornesi, è stata fatta con i nostri soldi 30 anni fa.
    Si potrebbe ulteriormente vedere i collegamenti, ma uno in particolare va ricordato. In questo caso però il collegamento è rovesciato, ma forse per noi è stato un bene: a Fara il polo è di una società pubblico-privata, dove però il pubblico detiene il 97 % del tutto, da noi la PILT è essenzialmente privata, se si eccettua la partecipazione della Camera di Commercio (si può considerare pubblica?), il pubblico forse ………., non sto qui a ripetermi con le dichiarazioni che un politico fece nella seconda pubblica assemblea (mi sembra il 20 febbr. 11)

    Rispondi
  • 16 Giugno 2012 in 07:40
    Permalink

    Ricordo che il RU dove viene prevista la zona PILT, cioè dove viene previsto tutto quello che la PILT aveva chiesto per il polo logistico attaccato al paese, era stato, contro le richieste del Comitato SoS Braccagni net, adottato dal Comune di Grosseto tre giorni prima della delibera della PILT annullata. Meno male che il collegio dei sindaci ha chiesto di approfondire ed ha ottenuto giustizia davanti al magistrato, adesso attendiamo di sapere se, come detto nell’articolo giornalistico, l’attività della PILT era stata chiara e trasparente oppure se c’era qualche cosa da nascondere ed è stato nascosto al collegio sindacale che non poteva operare secondo i propri compiti , cioè non poteva controllare. C’è di più, a carte ferme, quando questa storia sarà definitivamente chiusa con lo stralcio del Polo dal RU, qualcuno dovrà ricostruire tutti i passi di questa vicenda, perchè la cosa è interessante ed appassionante come un romanzo… chissà che non venga voglia a qualcuno di scrivere un piccolo memoriale che serva da guida e incoraggiamento ad altri cittadini attivi come noi, per contrastare le cose ingiuste.

    Rispondi

Rispondi a Gufo Triste Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per la sicurezza antispam: * Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

Che tempo fà?


Meteo Grosseto