Brucia ancora la pineta di Marina

A distanza di una settima da un precedente rogo e a poche ore dall’incendio del maneggio al Pingrossino, dove sono morti 19 cavalli, brucia ancora la pineta di Marina di Grosseto. Tutto questo a poco a che fare con Braccagni ma come molti miei compaesani trascorro giorni piacevoli in riva al mare e al fresco della pineta. Già … la pineta!!

Oggi pomeriggio mentre giravo per Marina con la macchina fotografica al collo, qualcuno avrà pensato che volevo portare a casa il servizio dell’estate, come l’ha definito qualcuno: il filmino delle vacanze; ma non ero un turista in cerca di emozioni. Le mie emozioni mi portavano altrove: ad una terra devastata dalla follia. Collaborare in questo blog mi dà la possibilità di fare informazione (modesta), fra l’altro con i sistemi di oggi la notizia era già in rete mentre sconsolato giravo per le strade di Marina.

Sono rientrato a casa verso le ore 20, piuttosto provato, ero uscito alle 15:30 quando dalla terrazza di casa vedevo del fumo denso ma non mi rendevo conto di quanto stesse accadendo. Giunto sulla spiaggia e voltato lo sguardo verso la pineta mi si è aperto il triste scenario che si ripeteva negli occhi di quanti erano sotto l’ombrellone. Erano già in azione tre elicotteri ed un canadair, in tempo di poco mi arriva la notizia che mio cognato è sul posto impegnato ad aiutare nelle operazioni di spegnimento, oltretutto è responsabile dell’impianto antincendio di un campeggio che, di lì a poco, è stato evacuato. Stessa sorte è capitata ad altri campeggi della zona.

Nessuno crede all’accidentalità ma si parla di incendio doloso. Infatti è partito dall’interno della pineta poco distante da via dei Platani. Riguardo alla possibilità che sia stato individuato un ipotetico piromane mi viene da sorridere, ho raccolto la testimonianza (molto da vicino) di un controllo e vi posso assicurare che, anche in questo caso, si tratta di follia da parte di chi ha denunciato. Sicuramente le forze dell’ordine hanno fatto il loro dovere e di fronte ad una segnalazione sono intervenuti, peccato che fosse decisamente infondata e chi ha denunciato andrebbe perseguito. Si sono susseguite varie altre notizie ma in questo caso voce di popolo non fa mezza verità.

Hanno fatto altrettanto il loro dovere quelle forze dell’ordine che, dopo aver raccolto la segnalazione da parte di un gruppo di cittadini (me compreso) che il fronte dell’incendio (non presidiato) all’interno della pineta lungo via dei Platani aveva ripreso con vigore, hanno allontanato, rimproverandoli, questi cittadini responsabili preoccupati per la pineta e per le loro case. Rimane la soddisfazione di aver fatto intervenire gli elicotteri che con un paio di passaggi hanno ridotto le fiamme. Oppure come quel funzionario che ha rimproverato chi, trovatosi nelle immediate vicinanze del rogo, aveva per una mezz’ora buona aiutato i pompieri nelle operazioni di spegnimento.

Sicuramente ogniuno deve fare il suo lavoro e non deve essere messa a repentaglio la vita dei civili ma, in certe situazioni, il volontariato andrebbe apprezzato, non incoraggiato, ma apprezzato. Come me, sicuramente tutti coloro che stavano con il naso all’insù apprezzano la professionalità e il coraggio dei piloti degli elicotteri e del canadair, senza dimenticare le pari qualità delle squadre che operano a terra.

Mentre sto scrivendo (sono le 23:15) mi giunge la notizia che il rogo è ripreso. vigoroso. oltre il ponte del canale San Rocco, le abitazioni sono vicine, a pochi metri c’è un campeggio la gente fugge, racimola quanto è possibile e con i mezzi a disposizione si allontana. Sulla sponda del canale squadre di emergenza cercano di intercettare i tizzoni incandescenti che, trasportati dal vento, oltrepassano lo specchio d’acqua in direzione del campeggio. A causa dell’oscurità i voli sono già stati interrotti da tempo.

Sarà una nottata dura, in lontananza si sente l’urlo delle sirene e lungo via dei Platani sono ripresi i roghi.

Prima di andare a dormire, ho voluto verificare la situazione e devo riferire dell’eccellente lavoro svolto dalle squadre che operano a terra, nell’oscurità che amplifica il bagliore dei fuochi. I roghi sono ripresi lungo via dei Platani a poca distanza dalle case.

Questa mattina al risveglio, con il rombo dei motori dei canadair e degli elicotteri, ho trovato la via invasa dal fumo e dall’odore acre. Nel giro di poco si è diradato e la situazione in questa parte del paese sembra sotto controllo. I voli sono concentrati nella zona del canale San Rocco ma adesso, intorno alle 9:30, non si sentono più, sintomo di una vittoria sulle ultime fiamme. L’opera di bonifica e controllo durerà ancora a lungo.


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9 pensieri riguardo “Brucia ancora la pineta di Marina

  • 22 Agosto 2012 in 06:02
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    Sai, qui ogni volta che partono campagne con fondi pubblici, ormai, c’è poco da fidarsi, bisogna aspettarsi di tutto.

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  • 22 Agosto 2012 in 04:36
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    Ci vorrà tempo per capire quali pini moriranno a causa dell’incendio. Posso avanzare alcune considerazioni.
    Si è trattato di un incendio di superficie, il fuoco si è propagato nel sottobosco e non tramite la chioma dei pini, altrimenti gli effetti sarebbero stati più devastanti.
    Il calore che si è sviluppato è stato notevole a causa della composizione del sottobosco e dell’assenza di umidità, anche in strati sotto al terreno sabbioso.
    La presenza di fumo, a giorni dall’incendio e il riprendere di focolai, è sinonimo dell’innesco di un fuoco a terra, ossia di un fuoco che si sviluppa alcuni centimetri sotto la superficie, avanzando in maniera lenta ma duratura.
    In questa situazione riveste un ruolo fondamentale il pino, la spessa corteccia può aver agito da isolante termico, le radici superficiali saranno sicuramente danneggiate ma se sono piante da seme dovrebbero avere un apparato radicale profondo che non ha risentito dell’effetto del fuoco.
    Non credo sia possibilie valutare da subito quale sia la perdita di vigore delle piante e la loro resitenza agli attacchi di agenti esterni sia patogeni che fisici.
    Solo queste poche considerazioni, peraltro di un non esperto, introducono una serie di variabili che spostano di molto la valutazione degli effetti dell’incendio.
    Oggi vediamo pini abbrustoliti alla base con la chioma di un verde sbiadito, fra qualche mese?
    Certo se c’è la volontà di intervenire subito, tagliare e reimpiantare, allora è un altro discorso.

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  • 22 Agosto 2012 in 04:34
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    In effetti facendo la strada da te indicata si vede poco o niente. Ti consiglio di fare la via Grossetana per vedere gli effetti come nelle foto che circolano su FB. Ieri mattina c’erano ancora molti mezzi ed uomini a bonificare e ti garantisco che in alcuni punti (verso il Fossino) persistevano piccoli focolai, non fiamme ma il fumo si levava in evidenza.
    Vedi il sottobosco è vitale per la vita della pineta, inoltre i pini , anche se sembrano integri, specie sulla chioma, sono stati colpiti duramente nel tronco. Io non sono un esperto e quindi non posso stare qui a dire se o no il danno è irreparabile, ma l’esperienza mi insegna che, una volta attaccati dal fuoco, i pini raramente ritornino al loro stato naturale.
    Forse non lo ricorderai, ma una trentina di anni fa andò a fuoco la pineta fra le Marse e Castiglione (forse l’incendio fu di proporzoni superiori anche perchè allora non c’erano i Canadair e mezzi appropriati), ora sta rinascendo (anzi è rinata) ma solo perchè sono stati tolti gli scheletri e ripiantumata. Credo che quest’incendio dette il là alla legge, infatti il sindaco di allora (non ricordo esattamente chi) disse ( e credo fece un ordinanza) che nel comune di Grosseto non si sarebbe costruito in luoghi sede di incendi.

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  • 21 Agosto 2012 in 22:29
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    sono passato per la pineta venendo da principina fino al bivio del cristo. Mi sbaglierò ma non ho visto pini bruciati, solo sottobosco e qualche spelacchiatura, siamo sicuri che ci siano tutti sti danni e questi ettari da reimpiantare e non soltanto da ripulire sotto i pini le sterpaglie?

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  • 20 Agosto 2012 in 14:01
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    Credo che tutti abbiate avuto un gran sangue freddo Nello: i pompieri in primise poi i volontari ma anche la gente che è venuta per una vacanza ed ha trovato un inferno. Purtroppo il presidio del territorio in tutta Italia è carente mentre per la pena…. c’è quasi la certezza di farla franca. Povera pineta, poveri cavalli, poveri tutti noi stavolta.

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  • 19 Agosto 2012 in 14:04
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    Speriamo come dici Fabio; io però so che i pini, i maestosi pini a cui molti (poeti, musicisti cantano) sono come noi maremmani: ostici. Penso quindi che la bonifica dell’incendio si protrarrà per altri giorni, sperando che maestrale o ltri vebi lo rialimentino.
    Purtroppo dei 50 e oltre ettari di pineta distrutti non vrdremo sicuramente la ressurrezione.

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  • 19 Agosto 2012 in 12:58
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    Purtroppo nella mattinata i voli del canadair e degli elicotteri sono ripresi e si sono conclusi solo verso l’ora di pranzo, maestrale permettendo speriamo di poter scrivere la parola fine su questa tragedia ambientale e, soprattutto, economica per la Maremma.

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  • 19 Agosto 2012 in 07:25
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    Sono stato allertato come Volontario della Protezione Civile fin dalle 18.30, sono poi intervenuto direttamente presso il Centro Commerciale Aurelia Antica, diciamo dalle 20.00 e ci sono stato fino alle 2.00 di stamane. Il Centro è stato individuato come luogo di raccolta evacuati e lì sono passati a più riprese molti campeggiatori dei tre Campeggi sotto pericolo (Cielo Verde, ma soprattutto Sole ed Eden). Penso sia superfluo dire che i problemi ci siano stati e ci sono tutt’ora (l’opera di bonifica è ancora in corso e le Autorità hanno richiesto l’utilizzo della struttura fino alle 20.00, potete immaginare, se stanotte c’è stato un pò di caos, cosa possa succedere oggi con i negozi aperti, non credo che impongono la chiusura), in piccolo , visto il numero che anche se importante (si parlava a conti fatti di circa 1100 campeggiatori interessati), mi è sembrato di rivivere il naufragio della Concordia: allora arrivavano persone con addosso una tovaglia, ieri notte c’era gente con i soli pantaloncini e infradito (una signora ha dovuto comprarsi pantaloni e maglietta).
    Non voglio star qui a difendere l’operato dei pompieri e/o agenti dell’ordine pubblico o addirittura di noi volontari, ma devo spezzare una lancia a favore di quelli che hanno invitato (non so in quale maniere, ma vi giuro che nelle 6 ore che sono stato impegnato io, in luogo ben diverso e meno pericoloso di Marina anche a me qualcuno mi ha fatto scappare la pazienza) le persone ad allontanarsi, del resto in questi casi è ben difficile individuare chi aiuta o vuole aiutare da chi è lì per pura curiosità ed intralcia l’opera dei soccorritori. Anch’io ho agito come quello che a Marina a redarguito il cognato di Fabio: all’arrivo delle brandine, durante una specie di assalto alla diligenza (parzialmente frenato con l’intervento dell’assessore prov. Rossi, che coordinava dal Centro, il vice sindaco Borghie era al campeggio Sole ed immediate vicinanze) ho allontanato in malo modo una persona, che poi s’è qualificato e offerto il suo aiuto a Rossi come un appuntato della Finanza, mi sono scusato ma la frittata l’avevo fatta.
    In questo, un plauso va fatto al Direttore del Centro che, non solo l’ha lasciato aperto (e questo potrebbe essere stato ordinato) ma ha garantito la pulizia dei servizi igienici fin oltre la mezzanotte (io li ho utilizzati poco prima di rientrare a casa ed erano ancora puliti e sicuramente a quell’ora stanziava circa cinquecento persone); ai Gestori del Bar-Ristoro e a quello della Conad che ha garantito l’acqua e la possibilità di acquisto di generi di prima necessità.
    Anche lì è venuta la voce dell’individuazione di un piromane (addirittura persona qualificata, in barba alla privacy ha fatto anche un nome) ma anch’io , come Fabio e del resto lo stesso Rossi, ho forti dubbi: se fosse invece vero spero vivamene che lo abbiano portato in primissima linea, non dico per farlo arrosto, ma almeno abbrustolirlo “uno pochettino…….”

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  • 19 Agosto 2012 in 05:44
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    La pineta brucia quando sotto è sporca, non è pulita. Più dell’ottanta percento della pineta è dei privati.

    Questa storia di rimproverare chi vuole aiutare, è singolare, si può invitare ad allontanarsi, ma rimproverare è troppo.

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