Il torrente Gretano come futuro serbatoio d’acqua della Maremma?

Una diga alta 35 metri sul torrente Gretano per risolvere il problema dell’emergenza idrica in provincia di Grosseto

 Provincia e Consorzio di Bonifica hanno attivato l’iter per richiedere alla Regione Toscana il finanziamento dell’opera.


Roccastrada:
Provincia di Grosseto e Consorzio di Bonifica grossetana hanno presentato, questa mattina, a Palazzo Aldobrandeschi lo studio di fattibilità per la costruzione di una diga in calcestruzzo, alta 35 metri sul torrente Gretano, al confine tra i Comuni di Roccastrada e Civitella Paganico.

“Un’opera di ingegneria civile e ambientale – spiega Fernando Pianigiani, assessore provinciale alle Infrastrutture – che ci consentirebbe di risolvere il problema dell’emergenza idrica in provincia di Grosseto, grazie alla creazione di un bacino artificiale di accumulo di acqua della capienza di 2 milioni e 900mila metri cubi, per uso potabile e irriguo. La diga garantirebbe, inoltre, una importante riserva di acqua a disposizione delle operazioni antincendio boschivo; consentirebbe di ridurre il rischio idraulico legato alle onde di piena del torrente Gretano e del fiume Ombrone; e di utilizzare la risorsa idrica per produrre energia elettrica”.

“Veniamo da una stagione di grandissime difficoltà per l’approvigionamento idrico, – ha dichiarato il presidente della Provincia Leonardo Marras – ne hanno risentito l’agricoltura, le famiglie, il sistema turistico. Quella che andiamo a presentare non è un’opera faraonica, di difficile realizzazione, ma una risposta concreta. La Provincia e il Consorzio di Bonifica grossetana invieranno questo studio di fattibilità alla Regione Toscana per richiedere il finanziamento all’interno del piano strategico regionale per l’emergenza idrica in Toscana”.

Alla conferenza stampa sono intervenuti anche il sindaco di Roccastrada Giancarlo Innocenti; di Civitella Paganico, Paolo Fratini; e l’ingegner Roberto Tasselli, che ha illustrato le caratteristiche tecniche dell’intervento.

L’ipotesi è quella di costruire uno sbarramento a forma trapezoidale con uno spessore di 24,80 metri alla base, che si riduce a 4 nella sommità, e un’altezza di 35 metri. La parte visibile della diga, quella che emerge dallo specchio d’acqua, avrà una lunghezza di 224 metri.

La spesa complessiva si aggira intorno ai 25 milioni di euro; lo studio di fattibilità mette in evidenza che i benefici saranno di gran lunga superiori ai costi. Infatti, grazie all’effetto di regolazione della portata massima di valle del torrente Gretano, si ridurrà il rischio idraulico anche sul fiume Ombrone, con un risparmio della spesa in termini di minori danni a cose e persone e minori opere di difesa idraulica, stimato intorno ai 15 milioni di euro.Il beneficio legato alla produzione di energia idroelettrica sarà di circa 47mila euro all’anno, al lordo delle spese di gestione. Il beneficio economico ottenibile dalla disponibilità della risorsa idropotabile per usi civili pari a 11 milioni e 350mila euro, in 15 anni. A questi si aggiunge un maggiore rendimento delle attività agricole della zona, grazie all’utilizzo delle acque a scopo irriguo e un grandissimo vantaggio ambientale derivante dai minori danni da incendio.

“Siamo soddisfatti – commenta Fabio Bellacchi, presidente del Consorzio di Bonifica grossetana – di essere riusciti a realizzare rapidamente il progetto di un’opera così importante per il nostro territorio, in cui personalmente credo molto e che da anni avevo individuato come una efficacissima risposta alla crisi idrica che ormai da tempo affligge la Maremma. Trattandosi inoltre di un’opera multifunzionale, con scopo idroelettrico, antincendio, irriguo, idropotabile e di laminazione delle piene, la diga sul Gretano rappresenta un valido esempio di valorizzazione e virtuosa gestione delle risorse del territorio. Auspico pertanto che la Regione Toscana finanzi il progetto e che si possa quanto prima procedere all’inizio dei lavori.”

 


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2 pensieri riguardo “Il torrente Gretano come futuro serbatoio d’acqua della Maremma?

  • 26 Ottobre 2012 in 16:06
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    Un’opera modesta 😉
    Anni fa, un progetto simile per un impianto idroelettrico sull’Ombrone fu bloccato in sede di Valutazione di Impatto Ambientale dal Ministero dell’Ambiente. Questo è sul Gretano, non è l’Ombrone, ma le problematiche ambientali non saranno troppo diverse e … bocciato uno …

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  • 26 Ottobre 2012 in 04:53
    Permalink

    Speriamo……., ma , come San Tommaso, se non vedo non credo. Molti dei frequentatori del blog sono giovani e non sanno, altri forse non ricordano, ma la novella si ripete da decenni: ieri c’era il Farma-Merse oggi il Gretano e domani? IL Bruna inquinato dal fracking? No, non vorrei che ci prendessero per l’ennesima volta in giro. Certo la regimazione del Gretano sarebbe importante, perchè, torrente insignificante, quando s’arrabbia si fa conoscere (lo sanno bene i progettisti, si fa per dire, della nuova 223, quando si videro portare via lo svincolo di Paganico). Mi domando poi dove trovano i 25 milioni di cui parlano (ma poi sono sufficenti per un’opera simile?) se in pratica hanno bocciato le manutenzioni minime o , rimanendo in argomento, hanno bocciato per anni le richieste di invaso minimali per i fiumiciattoli nel bacino del Fossa?.
    No, il Vekkiaccio (Robi tu mi apostrofavi così anche quando si lavorava, perchè hai cambiato ?) non sarà, nel caso, più Nello ma Tommaso.
    PS: ma se dall’anno prossimo le province saranno commissariate in attesa della riforma chi dovrebbe portare aventi il rprogetto e poi dove sono i termini? “parole,parole…” cantava Mina, e con lei stono anch’io

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