Polo Logistico Agroalimentare a Braccagni: inizia l’iter per la formazione del Regolamento Urbanistico

Nei precedenti articoli, abbiamo visto come siano stati intentati vari procedimenti amministrativi per arrivare ad autorizzare la costruzione di un’area industriale con valenza logistica attaccata all’abitato di Braccagni.

Sebbene il Comune di Grosseto con Delibera di Giunta Comunale n. 300 del 2007 abbia dato avvio alla fase di formazione del Regolamento Urbanistico, per il progetto Pilt viene scelta la strada della Variante al vecchio Piano Regolatore. Procedimento che, nonostante le osservazioni non favorevoli degli Enti competenti, rimane aperto, tant’è che a novembre 2010 la IV Commissione Consiliare lavora sulla Variante facendo sopralluogo a Braccagni e chiamando in audizione i proponenti l’intervento Pilt. In seguito, a gennaio 2011, due mesi prima dell’adozione del Regolamento Urbanistico, la Pilt deposita un documento (Report) utile a far riprendere il procedimento di Variante che, comunque, rimane fermo in quanto il Comune ha recepito il progetto, tale e quale, all’interno del R.U..

Il primo atto, prima dell’adozione del R.U., è  l’avvio, con D.G.C. n 426 del 3/08/2010, del procedimento di Valutazione Integrata (VI) e di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Regolamento Urbanistico e della Variante al Piano di Classificazione Acustica Comunale, del quale viene dato avviso in data 9 agosto 2010, dando la possibilità a chiunque, entro il termine di 30gg dalla pubblicazione dello stesso, di richiedere al Sindaco l’inserimento agli atti dei procedimenti  di propri contributi e/o osservazioni.

Ecco che si presenta la prima vera occasione, per il Comitato SOS Braccagni NET, di poter partecipare e tentare di incidere sul procedimento con le proprie osservazioni. Le osservazioni scritte dai componenti il Comitato vengono condivise e firmate da un sostanzioso numero di cittadini e recapitate al Sindaco.

Proponiamo l’intero documento (OSSERVAZIONI) e di seguito le sole conclusioni:

 CONCLUSIONI

L’intervento proposto dalla Soc. PILT risulta in contrasto con quanto sopra esposto, facente parte sia degli strumenti di pianificazione di cui si è dotato Codesto Comune (ed ai quali si deve attenere), sia con i principi del PTC sopra esposti, ai quali Codesto Comune si deve attenere nella formazione degli strumenti di pianificazione.

Inoltre, l’intervento, se perseguito con le caratteristiche della variante al PRG di cui alla D.G.C. 359/2009 (previsione di un Polo logistico intermodale nell’area a nord del centro abitato di Braccagni), connesso al tessuto urbano della frazione, che si è nel tempo consolidato, con le relative aree artigianali interconnesse e ben integrate, ormai, con l’edilizia residenziale presente e la conseguente viabilità, potrebbe determinare una alterazione degli assetti urbanistici ed insediativi complessivi della frazione, snaturandone le caratteristiche e le identità territoriali.

Pertanto, si ritiene che le indicazioni formulate dal P.S. siano mantenute e perseguite nella loro formulazione originaria, allontanando dal contesto urbano il Polo logistico, viste anche le sue connotazioni strutturali, impiantistiche e infrastrutturali di collegamento, di carattere quantomeno sovracomunale; confermando e dando attuazione, nell’adozione del Regolamento Urbanistico, alle attuali previsioni del Piano Strutturale approvato.

Altro aspetto da mettere in evidenza, e che da’ forza a quanto sopra esposto, è la Sentenza del Consiglio di Stato n. 01952/2010 REG.DEC., sul ricorso proposto dalla Rete Ferroviaria Italiana S.p.a., contro la Provincia di Grosseto, per la riforma della sentenza del TAR TOSCANA – FIRENZE: Sezione III, n. 06190/2003, concernente la soppressione dei passaggi a livello in loc. Braccagni.

Nella sentenza si legge: “il cavalcaferrovia, proprio per le sue dimensioni e le sue caratteristiche di <sovrastruttura>, non presenta connotazioni idonee circa il rispetto dei caratteri insediativi e rurali del contesto territoriale di riferimento, ponendosi come elemento di criticità”.

Si afferma inoltre che “la sua ubicazione in prossimità dell’ abitato dequalifica il contesto insediativo generale, con particolari effetti negativi nei confronti della popolazione insediata e da insediare (impatto visivo e percettivo, deprezzamento fondiario e immobiliare)” Con riguardo al contesto paesaggistico si sottolinea il “vulnus” … con connotazioni di territorio rurale di pianura bonificata, uniforme e con configurazione di vasta continuità, per il quale la crescita insediativa e infrastrutturale secondo il P.T.C. non deve comprometterne i caratteri”, nonché alla “visuale da e verso l’insediamento di Montepescali … quale centro storico di sommità, con cinta muraria, in posizione dominate sulla piana … visivamente interconnesso con l’ abitato di Braccagni”.

Se questo vale per un modesto cavalcaferrovia che, oltretutto, rappresenta un intervento di interesse pubblico, figuriamoci cosa può significare per un intervento privato, delle dimensioni decisamente più impattanti, quale quello richiesto dalla Soc. PILT.

Per quanto sopra espresso si invita l’Amministrazione Comunale, anche in via di AUTOTUTELA, a non prevedere nel Regolamento Urbanistico l’intervento proposto dalla Soc. PILT ed a non adottare la Variante Urbanistica richiesta dalla stessa Società, la cui fattibilità, peraltro, è da valutare ai sensi dell’ex art. 39 della L.R. 5/95, rimasto in vigore ai sensi dell’art. 200 della L.R. 1/2005.

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11 pensieri riguardo “Polo Logistico Agroalimentare a Braccagni: inizia l’iter per la formazione del Regolamento Urbanistico

  • 18 Agosto 2012 in 15:10
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    Ho letto quello che è stato scritto a proposito del Comitato Sos Braccagni.net. In questi anni di attività come giornalista ho avuto la possibilità di confrontarmi con molti comitati ed associazioni ambientaliste. Credo che Sos Braccagni, di cui ho moderato alcuni interessanti dibattiti che hanno coinvolto oltre trecento persone del paese (cosa non riuscita a nessun altro…ho visto un servizio mentre leggevo il tg di una nota associazione con un ospite di rilievo e se c’erano venti persone a Grosseto era grassa!!!) abbia sin dall’inizio lavorato nel modo giusto cercando il confronto con la politica e le istituzioni. E per questo è stato apprezzato e considerato da tutti un interlocutore valido che non sa solamente dire di “no”. Io credo che in questo caso parlare di provincialismo sia sbagliato. io credo che il fatto che un comitato coinvolga i cittadini interessati diventi fondamentale. Solo così si crea una coscienza locale a molte problematiche. Mi dite che senso ha coinvolgere gente, anche altolocata, contro un Polo Logistico quando, magari non sa nulla di Braccagni ed appone un firma solamente per amicizia con quello o quell’altro? Mi dite che senso ha far intervenire in un dibattito gente che parla del Polo Logistico di Braccagni come parlerebbe di quello di Parma, di quello di Verona, di Castelvolturno (se c’è) o di Bari (se c’è anche qui?). Io credo che ogni zona abbia una sua specificità che interessa direttamente i cittadini che la vivono e che sanno anche quali problematiche possano sorgere. E’ chiaro che solo chi qui ci vive e4 conosce il territorio può instradare il mondo della politica e, magari, correggerlo se sta commettendo un errore. Il Comitato Sos Braccagni.net lo ha fatto e continua a farlo. Senza scomodare grandi nomi ed a rischio anche di essere tacciato di provincialismo. Ma ben venga il provincialismo se si tratta di affrontare le questioni concretamente. In Italia di filosofeggiamenti ne sentiamo fin troppi…ed infatti il Paese è alla deriva!!!!

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  • 14 Agosto 2012 in 06:05
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    Ma, visto l’ottimo lavoro che avete svolto, non avete pensato di occuparvi anche dell’autostrada? Penso che a passare dentro al paese saranno in molti se, o meglio quando, la quattro corsie sarà a pagamento. Ho visto che qui un certo Robi ha già scritto ma con voce solitaria.

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    • 14 Agosto 2012 in 12:12
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      Il Comitato è nato inizialmente con finalità esclusiva contro il Polo, c’è la proposta di allargare ai problemi del paese, anche perchè le cose si possono concatenare (polo, o agroalimetare,- autostrstra; autostrada- viabilità; viabilità e cavalcaferrovia- polo), ma per far ciò bisogna cambiare lo statuto.
      Con questo, come si dice, non si sta con le mani in mano e già da tempo, utilizzando il blog, alcuni componenti del Comitato hanno iniziato a interessarsi di tutti i problemi del paese. L’autostrada è fra questi e non è solo l’articolo specifico di Robi, che in pratica indica sia per scritto che per filmati ha evidenziato il problema SAT; se vai sull’articolo “viabilità” ti accorgerai che gli interventi sia sul traffico odierno e di domani ce ne sono molti (s’è parlato di numeri di mezzi, con e senza polo, che potenzialmente attraverseranno il paese, s’è fatto peso sulla mancanza di complanari etc).
      Speriamo che anche Braccagni faccia sentire la sua voce sull’argomento, ma mi sa che sarà molto dura a bloccare l’autostrada, quando il Governatore, che era contrarissimo al pagamento dei pedaggi, ora è in prima linea per regalare alla SAT (e a dire il vero anche alla Regione) una autostrada a costo praticamente “0” (quella a costi elevati è al momento sospesa) ma con un rientro spropositato (0,18€/Km o se preferisci 0, 60 € per il kilometro e mezzo aperto)

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  • 13 Agosto 2012 in 20:05
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    Ogni articolo si conclude con i link a quello precedente e successivo, così chi si è perso qualche passaggio può seguire tutta la ricostruzione. Gli articoli in origine sono pubblicati dal Comitato SOS Braccagni NET sul proprio blog (http://sos-braccagni-net.blogspot.it/), a nome del quale ringrazio Braccagni in Piazza per l’ospitalità.

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  • 13 Agosto 2012 in 06:22
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    Bella questa, e ora torna in ballo il coordinamento? O non erano quelli che non venivano neppure ascoltati? Che strano paese siete a Braccagni, sicuramente nella media del Paese. E poi fumare fa’ male, almeno così si mormora.

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    • 13 Agosto 2012 in 08:11
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      Maria, due premesse:
      – la mia è una risposta personale, che però credo che sia condivisa dai componenti del Comitato (altrimenti che mi ci terrebbero a fare, visto che la mia posizione è a loro nota);
      – per principio rispetto tutte le posizioni, partendo dal presupposto che io non sono, come invece si ritiene un noto politico, il Verbo (e guarda che nelle vittorie che riporterò più avanti, per me sono state due sconfitte su tre).
      Un paio di anni fa ho fatto la scelta (inizialmente additato dagli amici del Comitato) di rifiutare ad entrare nel Coordinamento. Questo perchè , lo posso tranquillamente dire essendo entrato abbondantemente nella terza decade degli anta, l’esperienza mi ha insegnato tante cose. La più importante è quella che se vuoi avere un risultato positivo (ma anche negativo in certi casi può essere utile perchè sai come poter continuare a combattere, forse anche contro i mulini a vento) devi prendere un problema alla volta; cosa che, mi sembrò allora e me lo ha confermato gli interventi che furono rivolti alla Marson a Ribolla, non mi risulta faccia il Coordinamento. Non mi stette bene il documento, a cui inizialmente apposi (telefonicamente in quanto fuori sede e quindi chi lo fece era nel giusto) e che poi tolsi la firma, una volta letto i firmatari, perchè non credo che si ottenga qualcosa se unVIP firmi un documento riguardanti problematiche un paesino di cui sicuramente non conosce nulla.
      E’ vero che io coltivo il mio orticello, ma lo faccio perchè io, non so te, sono un BRACCAGNINO DOC e come tale porto rispetto ai miei concittadini. Sul Polo Logistico io potrei essere sulla vostra lunghezza d’onda (il mio era un NO secco da quando se ne cominciò a parlare addirittura in comptemporanea al Compost), ma i miei paesani, forse non tutti, nell’assemblea in cui passò il Piano Strutturale, lo accetarono al Madonnino. Il Comitato è nato contro il polo attaccato al paese, ma io, come loro, ho portato avanti quello che era l’indicazione dei miei concittadini (ripeto che già verso il 1986 ero contro) perchè così ritengo si agisca democraticamente.
      Visto che mi vuoi insegnare a vivere ti faccio notare che come locale, che cura il suo orticello, ho ottenuto molto più di voi, se non altro il rispetto da parte degli “avversari”: io sono riuscito due volte a discutere del problema polo con Marras (forse anche contro voglia da aprte sua) in pubblico, una prima volta voce solitaria durante la campagna elettorale della Matergi alla ex sala CPS di Braccagni; una seconda con altri due membri del Comitato (ben conosciuti entrambi) ad una assemblea pubblica a Sticciano. Non mi risulta che Marras sia intervenuto in pubbliche assemblee su questo problema (neppure alle due assemblee che abbiamo tenuto come Comitato all’ex asilo, pur invitato).
      Ti ricordo che con il nostro metodo (locali che mirano al loro orticello, che fra l’altro lo reputo un pò dispegiativo) noi braccagnini (escludo a buon ragione il Comitato) abbiamo ottenuto sempre quello che la nostra maggioranza voleva; quindi no all’impianto Compost, no al sovrapasso al Nord del paese e forse, ma ancora le bocce non sono ferme, no al progetto PILT: mi sembra che non sia poco. Non credo che il Coordinamento, nelle sue innumerevoli lotte, possa vantare altrettanti successi.

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  • 12 Agosto 2012 in 20:53
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    Secondo me a questo punto potreste sciogliere il comitato e affidarvi al coordinamento delle sentinelle della maremma, siete solo dei locali che pensano al loro orticello, dovete ritornare ad avere un respiro più ampio, idee più aperte, interessi che sono di tutti. Scommetto che quelli di voi che non si riconoscono nella sinistra, vi hanno lasciato già da tempo, appena i loro interessi si sono realizzati. Adesso se insistete non fate altro che fare il gioco degli altri che vi hanno sfruttato. Lasciate adesso che siete in tempo, domani vi daranno colpe non vostre qualunque cosa succeda.

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    • 13 Agosto 2012 in 19:55
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      Ho letto articoli in proposito sulla “Sentinella del Braccagni” (quella edita dal Gruppo Tradizioni Popolari), anche in questo caso roba locale! (per il resto leggi Nello).
      Io ho visto un buon lavoro da parte del Comitato SOS BRACCAGNI NET … per il resto il vuoto!!! Anzi posso affermare che è stato tentato di ostacolare quel buon lavoro, forse per mania di protagonismo che traspare anche dal tuo intervento.
      Personalmente preferisco le mie idee chiuse ed i miei interessi, che comunque sono di una comunità, piuttosto che le idee aperte di chi porta avanti battaglie inconcludenti, di chi spara nel mucchio tanto perchè si sente ambientalista o dei cosiddetti arruffapopoli.
      Penso che se le varie problematiche che affliggono la nostra provincia fossero state affrontate con il metodo usato dal Comitato SOS BRACCAGNI NET, forse si poteva vedere qualche risultato e chissà che il Comitato invece che sciogliersi non prosegua con la sua attività … la tua provocazione non trova terreno fertile. Sai come si dice: squadra che vince non si cambia!

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  • 12 Agosto 2012 in 19:57
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    Continuo a capirci poco: mi sembrava appurato a questo punto che la legge vi desse ragione, la regione Toscana pure, il regolamento urbanistico è un illogico frutto di una evidente malgestione anche rispetto al PIT, il consulente è pure rinviato a giudizio o roba simile (eppure continua a fare il consulente): ma che cavolo è se non mafia? In alternativa avete preso un gran bidone e vi stanno fregando! E poi ci saranno le elezioni ed il problema autostrada che gia incombe, mi sà che non ne venite fuori, almeno dove gli inciuci sono conclamati ci si abitua.

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  • 12 Agosto 2012 in 14:24
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    Leggendo questa interessante ricostruzione e le osservazioni che sono state inviate al Comune, spero vivamente che la conclusione dei lavori della IV commissione sul Regolamento Urbanistico coincidano con quanto riportato dal Comitato SOS Braccagni, perchè mi sembra di intuire che se questo non fosse si andrebbe incontro ad un contenzioso che bloccherebbe ulteriormente il Regolamento Urbanistico. Fra l’altro, per quello che ne posso capire, il contenzioso avrebbe forti possibilità di risolversi in favore del Comitato.
    Personalmente ritengo sciocco che il Comune continui su questa strada, magari solo per ripicca, quando ci sono tutti i presupposti per portare in fondo un Regolamento Urbanistico che preveda, comunque, l’agroalimentare, con possibilità di logistica, al Madonnino dove era già stato previsto dal Piano Strutturale ormai risalente al 2006, previsione che il Comune doveva rispettare … ma rischio di ripeter solo quanto già affermato dal Comitato 🙂

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