Quando le parole sono come pietre, anzi come mattoni

Leggendo la rassegna stampa sul sito della Provincia di Grosseto   ho trovato un articolo de IL TIRRENO dove si dice che:

“…. Alla fine a Marina ha vinto il mattone, ma il cappello ce l’ha voluto mettere il centrosinistra, togliendo al capogruppo del Buongoverno Colomba, la soddisfazione di consentire che, frazionando un’unità immobiliare, si possano ricavare nuovi appartamenti con una superficie lorda di 40 metri quadrati e non di almeno 60 come aveva chiesto la Provincia ….”

Mi chiedo come si può pensare di dire che ha vinto il mattone, questo termine, il mattone, nelle discussioni sui temi dell’edilizia pubblica e privata, viene storicamente utilizzato per riferirsi alla lobbie del mattone, ovvero ai costruttori che soprattutto quando sono grandi, cioè non ditte che fanno ristrutturazioni, ma grandi ditte che costruiscono interi quartieri o palazzi, influenzano le scelte politiche di qualunque colore.

Queste lobbies però hanno tutto l’interesse non a permettere che si possano dividere gli attuali appartamenti in appartamenti più piccoli fino a 40 metri quadri, poichè il proprietario, se può dividere l’appartamento, di fronte ad esigenze di abitabilità, lo fa senza dover comprarne uno nuovo… Quindi questa scelta non favorisce i costruttori e quindi il Mattone, come scritto un poco superficialmente sul quotidiano citato, ma casomai viene incontro alle esigenze attuali di tante famiglie, solo che l’aver previsto tale misura solo per Marina, dove sarà utilizzata per aumentare le presente a fronte di un aumento di miniappartamenti per il mare, quindi portando turismo e soldi senza aumentare le case e quindi senza sacrificare pineta, da un lato è un fatto positivo, dall’altro non tiene conto che il poter dividere un appartamento in due di 40 metri, oggi, sarebbe stata una grande opportunità per molti abitanti di luoghi diversi da Marina, ad esempio nelle frazioni e nella stessa Grosseto, sarebbe stato auspicabile poter fare lo stesso, perchè molte coppie anziane, o anziani soli, avrebbero potuto così creare due ambienti, uno per vivere e l’altro da affittare a chi ad esempio gli fa da badante, oppure affittare per aiutarsi ad arrivare a fine mese…   Alla fine quindi il mattone ha vinto, ma non a Marina ma in tutto il resto del territorio comunale dove non si potranno dividere gli attuali appartamenti in mini appartamenti di 40 metri ma solo di 60, obbligando così molti, a dover comprare un appartamento nuovo nel caso , ad esempio, convivendo con i figli, questi si sposino, mentre ben potevano, soprattutto in tempo di crisi, adattarsi a vivere nello stesso immobile ma in appartamenti diversi.   Ho detto cose sbagliate?  Accetto critiche costruttive che mi facciano cambiare idea.


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11 pensieri riguardo “Quando le parole sono come pietre, anzi come mattoni

  • 22 Gennaio 2013 in 14:20
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    Sempre di parole utilizzate un poco a vanvera dai giornali, dando informazioni a metà e che quindi si prestano ad essere fraintese o intese in modo scorretto. Qualche giorno fa sul corriere della maremma, leggevamo che il comune aveva accolto le osservazioni di Robi Giannini sul polo logistico e che quindi questo era stato stralciato dal Regolamento Urbanistico. Sarebbe stato più giusto dire tutta la verità, cioè che le osservazioni di Robi erano in verità le osservazioni dell’Intero Comitato SOS Braccagni e portavano la frma anche del Presidente del Comitato e di altri iscritti. Robi è uno dei componenti del Comitato, un componente di ‘peso’ che ha lavorato moltissimo per queste osservazioni, ma a queste hanno contribuito molti altri e in pratica tutti insieme tutti coloro che ci hanno dato fiducia e si sono schierati con noi. Il Comitato che si è costituito solo come libera associazione senza scopi di lucro, senza però formalizzarsi in un atto notarile, non avrebbe potuto firmare le osservazioni e se lo avesse fatto non sarebbero state prese in considerazione, così le abbiamo firmate personalmente. Detto questo , come Nello ha anticipato, rimane solo da attendere l’atto finale del comune che suggella la sconfitta dell’attuale maggioranza, che è stata costretta a fare marcia indietro su un progetto pubblicizzato da 300 milioni di euro, con migliaia di posti di lavoro, risultato poi irrealizzabile per illegale, grazie a quello che il Comitato SOS Braccagni da anni aveva segnalato agli stessi politici che ci ridevano in faccia e che oggi corrono a scrivere sui giornali che il merito di non aver fatto costruire il polo è loro… sensibili al territorio e al paesaggio… Dopo di che cari amici paesani, facciamo una grande festa per festeggiare lo scampato pericolo e il trionfo della ragione e della legalità .

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  • 19 Gennaio 2013 in 22:49
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    Allora questo regolamento salta come un canguro…speriamo scalci anche questa massa di maldestri come lo stesso canguro!

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    • 20 Gennaio 2013 in 11:30
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      Caro Giovanni SD, voglio proporti un ragionamento caro a Carlo M. Cipolla, professor emeritus di storia dell’economia a Berkeley, ragionamento basato su una scienza da lui coltivata insieme ad altri interessanti menti anche italiane, come ad esempio il prof. Roberto Pardolesi che insegna alla LUISS. Questa scienza si chiama analisi economica del diritto… secondo questo metodo, che evidenzia come mai gli stati , le aziende e la gente in generale fanno certe scelte e non altre, in materia di diritti e doveri, vien fuori che è la convenienza economica che prevale sulle scelte anche politiche o aziendali, in un mondo dominato dal mercato. Però c’è anche un’altra incognita, ovvero lo stato mentale di chi fa le scelte, e quando si parla di scelte politiche e amministrative, lo stato mentale cui io mi riferisco non è solo quello degli amministratori, ma anche quello dei cittadini elettori. Tornando a noi, per risponderti, caro G.S.D. , secondo te se io fossi un politico che deve fare una scelta di politica amministrativa in base alla discrezionalità che la legge mi riconosce entro certi limiti, posso preoccuparmi più di tanto se questa scelta poi dovrà essere rivista a seguito di cause , decine di cause, che sanciranno la non legittimità della scelta discrezionale perchè va oltre i limiti che la legge mi concede in situazioni che non sono certe? Le cause il politico non le paga di tasca propria, e anzi (parlo in generale e senza riferimenti alla nostra situazione locale), quando c’è da spendere soldi della pubblica amministrazione, conta di più se la spesa è collegata ad una scelta politica oppure se dalle cause che ne nascono si può spendere danaro pubblico per dare incarichi di consulenze e patrocinii davanti alle autorità giudiziarie, amministrando così il potere che discende dal gestire fondi pubblici?

      Dall’altro lato, per il cittadino che impugna le scelte sbagliate della P.A. vale il discorso contrario, per lui sarebbe meglio che la scelta fosse fatta fin da subito coerente con le leggi, risparmierebbe i soldi di una azione contro il comune, soldi che escono dalle tasche del cittadino esattamente come quelli del comune che per resistere alle citazioni dei cittadini, anche se poi perde la causa, prende i fondi dalle tasse e dalle imposte che lo steso cittadino deve pagargli. Quindi come vedi, caro mio, so torna sempre al punto di partenza, chi i ha votati questi che fanno queste scelte? Li hanno votati i soliti che poi devono rimetterci di tasca due volte per fargli correggere scelte sbagliate… Ora in questa situazione, tirando le somme, se la teoria dell’analisi economica del diritto è vera (ma pare che scietificamente sia attendibile), che conclusioni se ne può trarre?… E qui ci viene incontro sempre Cipolla con il suo piccolo saggio ” LE LEGGI FONDAMENTALI DELLA STUPIDITA’ UMANA. ” che possiamo leggere integralmente scaricandolo da questo sito: http://www.italianisticabl.eu/cipolla.pdf . Come vedi Caro mio tutto ha un senso nella vita, il problema è riuscire a trovarlo prima di diventare stupidi, perchè poi quello che si trova non è più quello che si cerca, ma quelo che vogliono farci crede sia giusto e non lo è.

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      • 20 Gennaio 2013 in 11:41
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        E allora i cittadini che si accorgono di questo dovranno solo stare zitti perchè pagheranno sempre e comunque loro. Ma che schifo, non si potrebbe fare qualcosa affinchè a pagare tocchi a lor signori?

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        • 20 Gennaio 2013 in 11:59
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          Incazzarsi e andarglielo a dire ? fare la rivoluzione? Fare cause su cause? Oppure più semplicemente non dargli più il voto … votare altri….

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  • 16 Gennaio 2013 in 14:37
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    Sempre leggendo il giornale in merito a quanto scritto da Patrizio si dice di una commissione paritetica e di un gran malumore verso Gorelli.
    A questo punto delle due una: ma Gorelli che è pure rinviato a giudizio per inciuci nel regolamento urbanistico non rende di fatto invalido il regolamento stesso? E la Procura perchè non si esprime in merito a tutto quanto stanno combinando?

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    • 16 Gennaio 2013 in 15:08
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      Oltretutto mi sembra che la Procura abbia già acquisito tutti gli atti del Regolamento

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      • 16 Gennaio 2013 in 16:17
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        Per essere precisi, salvo non mi sia sfuggita qualche notizia, il Gorelli non è stato rinviato a giudizio, bensì è ancora indagato, il rinvio a giudizio si avrà solo all’esito delle indagini se verrà reputato che ci sono abbastanza prove o indizi che ne evidenziano la responsabilità penale, altrimenti potrebbe anche essere chiesta l’archiviazione. Un indagato è diverso da un imputato, il primo è il soggetto delle indagini preliminari, il secondo è il soggetto che a seguito delle indagini preliminari è stato rinviato a giudizio e quindi si trasforma da indagato in imputato e subisce il processo. Nessuno di questi però è colpevole fino a prova contraria, e fino a che una sentenza passata in giudicato non lo dichiara tale.

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        • 16 Gennaio 2013 in 23:41
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          Giusto Pat, ben detto. In Italia infatti soltanto i contribuenti sono colpevoli fino a prova contraria, tutti gli altri, qualunque sia il tipo di reato, sono innocenti, specialmente se politici o politicanti.
          Scusatemi ma alla 4° cartella Equitalia un po’ di rottura di scatole me l’hanno fatta venire!
          E comunque dovremo prepararci a decidere che fare visto che in Comune si festeggia la fine lavori a spumante (1 bottiglia secco ed 1 bottiglia dolce recitano i quotidiani): sarei curioso di rivedere bene la partecipazione ed agenda 21 viste le marce forzate e le centinaia di osservazioni ‘esaminate’ per ogni seduta.
          Inoltre, viste le mutate condizioni della viabilità dovute alla decisione del CIPE in merito all’autostrada dello scandalo, continuo a non capire se il piano del traffico c’è o si farà (eppure doveva essere fatto prima del RU?)
          Se questo è gestire il territorio…

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  • 16 Gennaio 2013 in 13:13
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    Patrizio, mettiamola così: il comune di Grosseto con questo pastrocchio del RU ha arricchito gli immobiliaristi, siano essi costruttori e/o affittuari.
    Nel primo caso a Marina,Alberese e Rispescia, anzichè fare due appartamenti di 60 mq ne fanno tre di 40 mq, con lauto guadagno, gli stessi costruttori possono guadagnare su chi affitta perchè vedrai quanti saranno quelli che richiederanno riduzioni di superficie.
    No per me questa limitazione è un abuso e dare uno schiaffo alle giovani coppie, che si vedranno costrette ad acquistare o affittare appartamenti più grandi o continuare a vivere con i genitori (senza considerare i maggiori oneri di mantenimento, condominio TARES etc.). Sì è stata una bella pensata……
    Tu sei addentro alle cose e puoi confermarmi e smentirmi: mi hanno detto che la legge italica parla minimo di 28 mq per i monolocali (a proposito che dice di questi l’RU?) e di 38 mq per tutte le altre tipologie, se così fosse non si potrebbe supporre incostituzionalità? sicuramente l’RU fa figli e figliastri fra gli abitanti dello stesso comune.
    Unica cosa di positivo sarà che, quando alle calende greche ( si parla ancora di un mese- mese e mezzo e chissà che cena in piazza offrirà il Comune, visto che ieri sera per la sola verifica delle osservazioni è finito a brindisi bipartisan, se si può dire dati i tanti gruppi politici presenti) verrà finalmente approvato (si rischia dopo due anni, era il 28/03/11) l’RU, si sboccherà la maggiore fonte economica locale, cioè l’edilizia. Speriamo solo che ad usufruirne siano i maremmani e non ditte e/o edili provenienti da tutt’altra parte.

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    • 19 Gennaio 2013 in 18:09
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      Nello la legge dice che:
      I parametri minimi da rispettare affinché l’immobile possa essere classificato ad uso abitativo e possa ottenere un certificato di abitabilità sono:
      Altezza media ponderale 2,70m (2,40 per i corridoi o sotto i soppalchi).
      Dimensione minima per monolocali per una persona 28m² (servizi igienici inclusi).
      Dimensione minima per monolocali per due persone 38m² (servizi igienici inclusi).
      Rapporto aeroilluminante minimo per ogni stanza di 1/8 della superficie calpestabile.
      Dimensione minima delle camere da letto singole 9m².
      Dimensione minima delle camere da letto doppie 14m².
      Conformità dell’impianto termico, idrico ed elettrico.
      Rispetto della normativa acustica.

      ho delle sentenze del TAR fresche della fine del 2012 che sanciscono la illegittimità delle scelte dei comuni quando utilizzano la loro discrezionalità, senza un motivo giustificato da sicurezza o altro interesse pubblico, per prevedere nei regolamenti comunali che non hanno la stessa forza di legge e non la possono derogare se non è previsto dalla legge stessa, la costruzione di appartamenti con dimensioni superiori a questi indici minimi nazionali…. il diritto a costruire nel rispetto delle leggi non è del Comune, ma del cittadino, e il Comune deve rispettarlo disciplinandolo secondo i principi e i parametri indicati dalla legge che da questo diritto al cittadino. Allora che cosa vi consiglio di fare… trovate un avvocato che non sia troppo esoso ne che se la tiri troppo, sia onesto e laborioso, disposto a difendere questi diritti davanti al TAR a Firenze, se vi guardate intorno ce ne sono … siccome sono molti a dover difendere il proprio diritto, più sono meno gli costerebbe se dassero l’incarico allo stesso professionista, dategli l’incarico di impugnare il RU nei termini , sul punto, quando verrà approvato…

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