Sveglia è l’ora di scendere in campo

Sono passati quindici giorni dalla sepoltura di Bruno, il Popi per noi braccagnini, Presidente del Centro di Promozione Sociale (a proposito perchè non associamo il suo nome a quello storico del Centro?) e sembra che qualcuno non aspettasse altro per tornare alla carica per “occupare” quello che è stato da sempre il suo sogno, realizzato nel 2011: l’utilizzo dell’ex asilo quale sede del Centro di Promozione Sociale.

Ieri Bruno riuscì a far desistere chi aveva suggerito lo “sfratto”, oggi, forse perchè ci ha lasciato, sono tornati alla carica (manco si fosse a Piazza di Siena), in forze, con il Colonnello Comandante Provinciale dell’Arma che ha visionato l’immobile accompagnato dal Vicesindaco. Lungi da me negare la presenza dei Carabinieri nel territorio, ma la domanda mi sorge spontanea: perchè volersi insediare nell’ex asilo?. A Braccagni ci sono tante case sfitte, alcune addirittura in vendita, senza contare che c’è, al Madonnino, l’ex scuola libera, che fino a pochi anni fa era utilizzata quale ufficio per la Fiera ed ora, purtroppo, rischia di andare in malora.

Dopo tanti anni, con l’asfissiante pressing di Bruno su Comune e Diocesi, finalmente l’ex asilo era tornato alle origini, cioè all’uso della popolazione e non solo per fini sociali legati agli anziani, ma ultimamente ha cominciato ad animarsi specie con i bambini (con corsi di musica, feste tipiche della loro età, nonché per fini prettamente ludici). Ora tutto questo rischia di scomparire. Come ho detto una soluzione alternativa per i Carabinieri è possibile, per i ragazzi e gli anziani no e sembra che a nessuno importi (vedere anche i tagli che vengono fatti sia da Roma che da Firenze, e di conseguenza Grosseto).

Ieri un gruppo di persone si unirono in un Comitato per la salvaguardia del territorio (caso PILT), hanno continuato cercando di coinvolgere le Autorità a seguito delle due alluvioni avute nell’autunno 2013, oggi credo che il Comitato dovrebbe scendere nuovamente in campo a difesa del Centro Sociale, è vero che siamo alla fase di studio (anche se mi sembra che la tesi sia vicina), ma, come si dice, “il miglior attacco è la difesa” reputo che sia il caso di muoverci, facendo sentire la nostra voce sia in Comune, ma soprattutto in Diocesi, proprietaria dell’immobile, anche se … il proprietario sarebbe il paese, ma lasciamo riposare in pace il buon Bruno, che da questo orecchio non sentiva bene.

Nello Lolini


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6 pensieri riguardo “Sveglia è l’ora di scendere in campo

  • 13 Marzo 2015 in 09:57
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    Nella cronaca del “Tirreno” a firma di G. Baldanzi c’è un articolo riguardante la caserma dei Carabinieri con le dichiarazioni di Simone Marchetti, indicato come Consigliere di riferimento per Braccagni (si parla di qui).Niente da eccepire, ma oggi non è più come 20-30 anni fa quando un paese (o circoscrizione) portava in consiglio un suo cittadino, oggi, diciamo così visto che va di moda, siamo globalizzati e i componenti sono eterogenei (ed addirittura in loco ci sono altri consiglieri più votati). Simone è sicuramente montepescalino, ma non mi risulta che frequenti Braccagni né nella sua veste politica, né come semplice cittadino. Detto questo, gli faccio notare che anche come amministratore non è molto informato. L’ex asilo, dopo lunga trattativa portata avanti dal compianto Bruno e dal Sindaco Bonifazi, è stato affittato dalla Diocesi fino a dicembre 2019 per l’uso della cittadinanza (in pratica è un ritorno alle origini, in quanto la struttura era stata costruita allo scopo con il contributo dei cittadini, su area offerta alla Parrocchia dalla famiglia Guicciardini) sia a scopi sociali (sede del Centro Promozione Sociale) sia per pubbliche assemblee. Oggi per motivi di legge lo stesso CPS deve contribuire all’affitto, ma dal 2011, anno di consegna con tanto di cerimonia con la presenza delle Autorità (Sindaco , ma anche Maresciallo dei Carabinieri), abbiamo apportato migliorie con spese anche consistenti, ad es. la cucina o i tendaggi, non certo recuperabili se dovessimo traslocare. Ma in questo caso dove? Marchetti, contrariamente a me, dice che per i ragazzi e gli anziani è facile trovare l’alternativa (di nuovo scarsa conoscenza del territorio) mentre è difficile trovarla per i Carabinieri e l’ex asilo sarebbe ideale. Ora vorrei sapere come lo sia. Mi risulta che nella caserma ci debba essere un appartamento per il Comandante (come è ora o se vogliamo riguardatevi il Rocca-Proietti), occorrono uffici e cella di sicurezza quindi spese enormi a carico di chi? L’unica cosa che ha l’area è che è recintata e ha la possibilità di parcheggio delle auto di servizio, perché mi risulta, posso anche sbagliarmi, altresì che auto private non possono essere parcheggiate nell’area di caserma (tanto di cartelli con “zona limite) e in via dei Garibaldini c’è divieto di sosta e parcheggi e vie laterali sono quasi sempre occupati. Mi ripeto a Braccagni ci sono stabili liberi (in vendita o in affitto) adatti allo scopo dell’Arma, al limite delle stesse caratteristiche della Caserma attuale e mi sembra illogico che da parte del Comando Provinciale e del Comune si faccia leva su una struttura cara alla popolazione, sarebbe opportuno inoltre che gli attori convocassero a breve una assemblea (oggi il posto esiste nelle sale atte allo scopo dell’ex asilo per il caso PILT portammo alcune centinaia di persone, domani forse si potrà fare, se non piove per gli attori stessi, il pubblico è al coperto, al Tavarnesi, come un concerto pop) e prendessero coscienza di cosa ne pensa la popolazione.

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  • 9 Marzo 2015 in 22:45
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    La mia idea è quella di sedersi e portare una proposta condivisa, se una proposta va fatta. Sugli spogliatoi della pista di pattinaggio c’è già un progetto in corso e finanziato dal Comune per restituirli alla loro funzione e poter consentire di recuperare la sagra paesana che ormai tutti danno per persa.
    Concordo che la presenza dell’Arma dei Carabinieri è importante e non deve essere persa, ma nel portare proposte, nel fragile equilibrio del paese, occorre pesare ogni minimo particolare.
    Perdere all’area della pista di pattinaggio significherebbe perdere la possibilità di ridare vita alle sagre paesane.
    Perdere l’ex asilo significherebbe perdere un simbolo, costruito dal paese per il paese. Significherebbe vanificare il lavoro di anni spesi a costruire un luogo per tutti, ma soprattutto un luogo sano per i nostri giovani, i nostri figli. Anche così si combatte la criminalità e si aiutano le forze dell’ordine, evitando il degrado e l’emarginazione, insegnando ai nostri ragazzi a stare nella società, a non sbandarsi. Spero che queste considerazioni vengano fatte anche dai vertici del Comune e dell’Arma.
    Un’altra soluzione c’è sicuramente e il nostro compito, se coinvolti, è quello di stare al fianco del Comune e dell’Arma dei Carabinieri per dare il contributo di cittadini responsabili quali siamo.

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  • 9 Marzo 2015 in 10:32
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    Il problema va di pari passo con quello della sicurezza, su cui, d’altra parte, non si può abbbassare la guardia. Da quanto capisco e vedo in altre realtà (un esempio è Roccastrada che da circa un anno è senza il presidio dell’Arma dopo aver avuto lo sfratto ed essersi trasferito a in quello di Ribolla, per ora temporaneamente, ma chissà…) il Comando dei Carabinieri sta operando un’importante operazione di spending review e, dunque, è in capo ai comuni il fatto di trovare una soluzione adeguata. Nessuno lo dice apertamente, ma credo che, vista la situazione economica, il rischio è che la stazione venga chiusa. E qui interviene l’amministrazione conunale che in tempi di furti e di microcriminalità non ha alcuna intenzione di farla chiudere. I Carabinieri hannpo avanzato la soluzione dell’ex asilo, ma al momento il Comune avrebbe risposto picche, anche perché a Braccagni non esiste un altro spazio a disposizione della popolazione. Credo che la richiesta avanzata è che la nuova caserma sia comunque su via Dei Garibaldini, per una questione di funzionalità. Se non sbaglio in ogni Caserma è obbligatorio che ci sia un appartamento per il comandante, oltre ad avere spazi adeguati per realizzarvi una cella di sicurezza. Credo che Braccagni, al di là di tutto e di ventilate ipotesi di chiusura, venga considerata dai Carabinieri una zona strategica, sia per la vasta campagna, sia nel caso di una rimodulazione delle compagnie (ad oggi Roccastrada è con Massa Marittima, se dovesse passare con Grosseto Braccagni potrebbe essere l’ideale per coprire anche la zona di Sticciano). Per questo credo che una soluzione verrà trovata e credo che sarà quella che accontenta tutti. E’ evidente che i Carabinieri che, da tradizione, sono la forza armata più vicina alla popolazione, al di là di una proposta, non abbiano alcuna intenzione di forzare la mano su una scelta che creerebbe comunque malcontento. Ovviamente a patto che il Comunque metta in campo una proposta ritenuta adeguata e funzionale.

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    • 9 Marzo 2015 in 19:22
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      Si Carlo, ti confermo che il discorso appartamento per il Comandante di stazione è compreso, ma per quello potrebbe bastare un appartamento nelle vicinanze, mentre per stanza blindata e/o la cella di sicurezza sarebbe la meno ricavarla anche negli spogliatoi: sempre di un posto da adeguare all’uopo si parla e mentre questi non sono oggi utilizzati ed utilizzabili, e visto che c’è già un investimento previsto (nonostante l’assessore Monaci che pare volesse cestinarlo) per riadeguarli, perchè non salvare capra e cavoli?

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      • 9 Marzo 2015 in 21:27
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        Credo che una soluzione comunque vada si possa trovare. Non conosco le regole precise. L’unica cosa certa è che non mi pare il caso di perdere i Carabinieri. Poi si potrebbe aprire un capitolo sulla necessità di investire ancora di più in sicurezza e, magari, di non costringere le stazioni a restare chiuse la notte tornando ad aumentare il personale. Quotidianamente mi confronto con i problemi ed i salti mortali che fanno le forse dell’ordine in provincia di Grosseto.

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  • 9 Marzo 2015 in 07:41
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    Scrivo questo commento in veste di presidente del Comitato SOS:
    concordo pienamente con Nello quando dice che, evidentemente, a nessuno importa di giovani ed anziani ma noi vorremo, qui a Braccagni, sfatare questa sensazione proprio con l’aiuto delle istituzioni.
    Come da nostra ormai consolidata abitudine cerchiamo sempre di calarci nei ‘panni’ della controparte o di tutti gli attori che in qualche modo insistono su una specifica problematica e, stavolta, ci pare veramente arduo tale compito: perchè farsi nuovamente avanti su qualcosa dove la cittadinanza si era già espressa in modo chiaro proprio per bocca di Bruno? Evidentemente il messaggio non era stato proprio chiaro o c’è chi fa’ orecchie da mercante o chi pensava che l’idea di un centro sociale che ha ormai coinvolto tutto il paese fosse soltanto di Bruno e non una realtà consolidata… ebbe questo qualcuno, qualunque sia il caso, si sbaglia di grosso.
    Ieri abbiamo ricordato l’amico Bruno e reso omaggio alle donne con un convivio sociale che ha, come di consuetudine, riempito a pieno la struttura con piccoli, grandi ed anziani. Non era soltanto Bruno: è ormai una realtà quella che ci ha lasciato che cammina con le sue gambe!
    Ieri ho informato al microfono i presenti di ciò che sta’ accadendo o potrebbe accadere in merito al centro ed in molti mi hanno fatto presente che stanno dalla nostra parte: quella del paese di Braccagni e dei suoi abitanti.
    Lancio un proposta che vorrei fosse valutata: visto il non uso attuale dello stabile degli spogliatoi alla pista di pattinaggio e la vicinanza di altri spogliatoi che potrebbero essere usati al posto dei medesimi (nell’adiacente campo di calcio per capirci) nonchè la possibilità di ingresso diretto nella vecchia aurelia dai medesimi perchè non provare a valutare tale ipotesi?
    L’immobile sarebbe pubblico, garantirebbe una maggiore sorveglianza sugli impianti sportivi, sui piccoli frequentatori dei medesimi magari, una miglior mobilità in caso di emergenza da parte dei Carabinieri…e permetterebbe di non distruggere ciò che con tanta fatica i nostri anziani hanno costruito: le mura dell’asilo prima (certo, di proprietà della Curia, ma eretto dal Paese per il Paese) ed il centro sociale come istituzione poi.
    Fateci sapere che ne pensate e poi organizziamo un incontro pubblico con le istituzioni.
    Grazie a tutti coloro che vorranno farsi parte attiva con le loro idee.
    Robi Giannini

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