CHE FARE?

Tranquilli, Lenin non c’entra, ma la domanda è d’obbligo.
In questi ultimi giorni è avvenuta la conferma del successo che il Comitato “SOS Braccagni.net” ha ottenuto nella sua battaglia contro il Polo Logistico. La mia soddisfazione è doppia perché, se non il primo, sicuramente fra i primi, mi sono mosso contro tale operazione; certamente con Patrizio fummo i primi a porci domande e ricerche di documenti. Da allora (agosto 2009) altri si sono uniti, fino alla decisione, con altri dieci (uno perso poi durante gli anni per rispetto allo statuto) di costituire un Comitato che, senza paladini politici, ha potuto portare avanti le proprie rimostranze sia ai propri compaesani sia confrontandosi con tutte le forze politiche (nel bel mezzo ci sono state le elezioni amministrative) ed economiche. A dir la verità solo il Presidente Marras ci ha evitato (ma lo fa di norma con tutti i Comitati), ma noi con un blitz, tipo quello del Mossad ad Entebbe, ci siamo confrontati con lui in una pubblica assemblea, dove chiaramente non poteva non rispondere, a Sticciano. Da tutti abbiamo avuto il riconoscimento di correttezza anche perché, oltre a non essere sponsorizzati (non crediate tutti abbiamo un’idea politica, qualcuno fa parte anche di partiti), nel Comitato abbiamo professionalità specifiche, che hanno contribuito a controbattere tecnicamente ogni problematica. Comunque il riconoscimento maggiore, specialmente per me e Pat che inizialmente subimmo pesanti attacchi dai nostri compaesani, è stato dato dai braccagnini e montepescalini che in molti (oltre trecento) hanno presenziato alle due assemblee pubbliche che si sono tenute in paese (ed essendo in pratica state effettuate a poca distanza l’una dall’altra il dato ha maggiore rilevanza).
E qui la domanda “Che fare?”.
Si perché visto il raggiungimento dello scopo il Comitato deve dare una risposta. Per statuto si dovrebbe sciogliere, in pratica, diciamo, ha allentato la guardia già dopo i primi segnali della scorsa primavera che ufficiosamente davano per aborrito il progetto Polo allo Spiga; nello stesso periodo passò la proposta di non sciogliere il Comitato.
Stappare una bottiglia di spumante (le casse del Comitato non credo possono permettersi lo champagne) è il minimo che si possa fare come in ogni vincita, perché anche se speravamo di più (cioè la cassazione dell’intera area artigianale o industriale, che dir si voglia, di Pian di Maggio) il nostro scopo è stato ampiamente raggiunto, ma io andrei oltre.
Farei una assemblea per ripercorrere tutte le tappe e nel contempo sondare l’opinione pubblica se la scelta fatta, ma non ratificata, di continuare l’opera del Comitato sia giusta o meno. In fondo a differenza del Gruppo su FB (a proposito avete notato che ancora oggi chiedono l’iscrizione?) il Comitato non fa riferimento ,nel logo, al polo, ma ad un allarme generico per la ex circoscrizione (ricordate che più volte ho considerato solo un paese: Montepescali il centro e Braccagni la periferia) . I problemi esistono, c’è la viabilità (interna, il cavalcaferrovia, l’autostrada), ci sono i servizi (specie al Castello), ultimamente il fracking, che al di là delle dichiarazioni di politici, è sempre di attualità, quindi nulla vieta di fare i “vigili” dell’evolversi della varie situazioni, anche perché l’informazione corre sul blog e ultimamente abbiamo avuto conferma che i media ci leggono e, nel caso, la riprendono per i loro mezzi d’informazione (come avvenuto per quello da me scritto sul blog alla vigilia di Natale e riportato quasi per intero sulla cronaca di un giornale locale).
Se proprio vogliamo mettere la ciliegina sulla torta alla fine un bel rinfresco (chiaramente alla romana, visto l’accenno alle casse, sopra) chiedendo supporto, nel caso, ai soci del CPS visto che l’unico posto per fare un’assemblea è nella loro sede (ed inoltre per non fare torto a nessuno, con le stesse modalità due anni fa effettuammo una cena alla Sagra).


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Un pensiero su “CHE FARE?

  • 13 Gennaio 2013 in 12:22
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    A me sta bene, però il mangiare pagando, al centro anziani, non è cosa così semplice, lo può fare l’associazione per i propri associati, ma non credo che il centro possa fare pranzi o cene come un ristorante, aperti a tutti anche ai non iscritti, facendosi pagare… bisogna sentire il Popi perchè come sapete, e come abbiamo sempre detto, noi siamo figli della legge, quindi vogliamo muoverci rispettandola, quando possibile.

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