La Befana e la Befanata a Braccagni grazie al GTPGS

Giovanni S.D. ha richiesto le foto della Befana che passava dalle case rosse, non ho quelle del befano, ma la mia Befana si e ve la faccio vedere…. che queste foto siano un abbraccio immenso a lei e al befano.

 

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Immagine presa dall’Archivio Ferretti  consultabile cliccando QUI

Canto di questua itinerante della Befana per le vie del paese, Montepescali (ore 17,00 : Bar da “Ori”), Bozzone, Vallerotana con il Gruppo delle Tradizioni Popolari. Dalle ore 18,00 nella piazza A. Garibaldi del CENTRO COMMERCIALE di Braccagni, avverrà la consegna dei regali ai bimbi da parte della Befana. I regali da consegnare possono essere depositati presso le Edicole ” Il Calamaio” di via Dei Garibaldini e “Carta Libri e Fantasia” di piazza A. Garibaldi.

In occasione della BEFANA uscirà il n.3 della ” Nuova Sentinella del Braccagni” e proseguirà il tesseramento soci al Gruppo.

I soci del gruppo potranno ritirare ” La Sentinella” gratuitamente.

qui potete vedere alcune foto della befanata del 79 al vecchio frantoio, oggi le foto sono entrate a far parte della storiografia delle tradizioni popolari grossetane, e sono conservate nell’archivio pubblico Ferretti, consultabili dal sito della Chelliana, per vedere le foto cliccate su questi link:

Il Dottore cura la Befana

Il Befano, la Befana e la loro Figliola

Il Capoccia cerca di aiutare la Befana 

Il Capoccia, La befana, il Befano la figlia della befana e la Massaia

I Befanotti sullo sfondo

L’intero archivio delle Befanate

E’ inoltre aperta la campagna di tesseramento per associarsi al Gruppo Tradizioni Popolari ed a La Sentinella del Braccagni!


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28 pensieri riguardo “La Befana e la Befanata a Braccagni grazie al GTPGS

  • 13 Gennaio 2013 in 18:41
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    Personalmente ritengo quella del centro commerciale la piazza ideale per svolgere questi eventi. In effetti se non sbaglio la parte esterna al porticato è di proprietà comunale. In più non ci sono auto e, perché no, si dà anche la possibilità ai negozianti di avere un po’ di potenziali clienti. A me oiace un po’ definirla la nostra piccola piazza Dante, sul lato destro dando le spalle al duomo, cioè quella circondata dai portici con i negozi…comprendo, magari, il parroco che, dopo il rinnovo della piazza, preferisce non avere lì eventi, anche perché essendo un luogo di culto, con le persone che poi si sistemano lungo il porticato questo possa dare fastidio. La piazza del centro commerciale invece è il luogo ideale per eccellenza, anche perché, mi sembra, commercianti hanno anche saputo fare squadra….

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    • 13 Gennaio 2013 in 20:11
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      Effettivamente non ho capito il succo del problema, comunque ha ragione Carlo: la scelta è stata dettata dal fatto che il centro commerciale ha gli spazi anche in caso di pioggia e dal fatto che i bambini hanno un minimo di spazio dove muoversi tranquilli.
      In realtà poi anche negozi fuori dal centro commerciale hanno partecipato dandoci una mano sia nella raccolta regali che nella partecipazione alla spesa del buffet e, mi pareva di aver capito, alla fine sono comunque rimasti abbastanza contenti.
      Per il discorso fuoco e piazzale della Chiesa non abbiamo avuto il tempo materiale neanche per chiedere se potevamo farlo li poichè avremmo, se ci avessero dato il permesso, dovuto pensare di dover anche costruire un sistema di contenimento delle ceneri e di sollevamento da terra per non sciupare il mattonellato stesso (fossero anche solo due lamiere sopra a file di mattoni andava comunque preparato).
      Credo che il GTPGS abbia fatto un buon lavoro di gruppo e volontà ce n’è sicuramente tanta, chi vuol dare una mano è sempre il benvenuto ma le sterili polemiche tali rimangono.
      Da sempre a Braccagni abbiamo visto gruppi di persone lavorare duramente, spesso divisi in varie realtà che neanche dialogano tra di loro e altre persone stare a giudicare senza dare in concreto alcun contributo per migliorare la situazione: abbiamo così visto finire la sagra con i carri (fu’ sicuramente una opinabile scelta che ha diviso il paese all’epoca, ma quanto abbiamo sudato per dare il meglio in quegli anni?), abbiamo visto finire quella che era la Festa dell’Unità, la squadra di Baseball e così via. Ma non sarebbe l’ora di iniziare a pensare al paesello (tra l’altro in sinergia con Montepescali, così vicino e spesso così lontano) che ne abbiamo tutti da guadagnare?
      Abbiamo ben visto che l’unione dimostrata con il Comitato SOS ci ha portato ben lontano quando tutti ci davano per spacciati, le dimissioni presentate da Edo per qualcuno erano il segno della fine del GTPGS (eppure l’amico Edo era il membro Presidente, non il proprietario) eppure stiamo ancora lavorando per cercare di salvaguardare le tradizioni da sempre riprese dal gruppo e, contestualmente, per proporre nuove iniziative a tutti.
      Se vogliamo avere la possibilità che anche coloro che oggi dormono e basta a Braccagni inizino a viverlo e si sentano parte di una comunità dovremo darne loro modo.
      Ricordo inoltre che sono aperte le iscrizioni per associarsi a “La Sentinella” che un piccolo contributo ci permette di portare avanti queste belle iniziative, grazie.

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  • 11 Gennaio 2013 in 10:20
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    Ma chi è che si scandalizza per averlo fatto al centro commerciale? In fin dei conti vedo che i bambini più o meno sono sempre li, ci sono i portici per la pioggia etc. Invece di scandalizzarsi basterebbe si frugassero in tasca i denigratori ed invece di viver d’invidia iniziassero a viver di opere filantrope (o filantropiche?). Purtroppo mi par di capire che anche stavolta c’è chi si dà da fare e rischia di prendere gli schiaffi e chi tesse la tela del ragno e la relativa trappola: ma chi ve lo fà fare, divertitevi e se una cosa non potete o volete farla lasciatela fare ad altri, mica si deve per forza sempre guardare il vil denaro su tutto.
    Il maggio è vicino e lontano al tempo stesso, la crisi incombe, una ridimenzionata quasi la auspico, ma sono sicuro che i ragazzi faranno un bel lavoro, tempo permettendo.

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  • 11 Gennaio 2013 in 08:48
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    Mi sembra strano che un semplice evento, passato negli anni scorsi, pur in presenza di un blog, sottosilenzio abbia scatenato un putiferio che rasenta anche offese personali (i vecchi paesani riconoscono gli attori). Dalla befana, siamo passati al Maggio e a quello che accomuna le due ricorrenze: il GTPGS. Sulla ricorrenza del 6 gennaio mi sono già espresso, sul Maggio e sulle tradizioni in particolare, dico che mi hanno sempre interessato (il riferimento al mio periodo militare, in altro post, non è un caso). E’ vero che certe tradizioni sono state commercializzate ed hanno preso campo in zone completamente fuori da ogni logica (una fra tutte la festa di Halloween, che ha a che fare con noi italiani), ma di qui a criticare il GTPGS solo perchè ha “befanato” al Centro commerciale ce ne vuole.
    Ricordo a chi fa finta di non ricordare, che la Befanata, profana, per anni s’è svolta con tanto di falò, davanti alla Chiesa, nella stessa area che da ragazzini giocavano a pallone. Tale tradizione è cessata lì, quando l’area è stata recuperata (dirrei fra l’altro bene) e Don Giorgio, ne ha vietato l’uso anche come parcheggio di auto dei fedeli che andavano alla Messa, nonchè a tutti gli altri eventi che ci si svolgevano.
    Ricordo inoltre che lo stesso blog della Sentinella (progenitore di Braccagni.Info) aveva come sottotitolo (è giusto?) “Piazza virtuale” evidenziando sempre l’assenza di una piazza reale a Braccagni .
    Oggi a Braccagni come piazza si può solo prendere il “cortile” del Centro Commerciale, anche se ricordo a tutti che c’è stata una grossa discussione qualche anno fa sul suo uso, compresa la disputa di una statua o qualcosa di simile ad Anita Garibaldi (cosa c’entrasse con il paese poi….), e lì è stato fatta la Befanata. Se poi qualcuno abbia sfruttato la situazione, beh questo rientra nel gioco (non a caso i Maggiolini di S.Rocco, che non hanno niente a che fare con il GTPGS, quasi tutti i fine settimana estivi cantano nei vari bagnetti e bar attrezzati allo scopo, il tutto per dare risalto a Marina, con conseguente introito ai vari commercianti).
    Ritengo che tenere vive le tradizioni sia una cosa giustissima, perchè possono dare risalto alla personalità e delle persone e del luogo. Faccio un esempio. Per molti, dirrei per i più, la canzone “Maremma amara” sia un canto maremmano, mentre è un canto chianino, ma nel contenuto c’è tutto quello che la nostra terra rapprentava agli occhi dei familiari di quei vecchi stagionali, ma nel contempo ha portato a conoscenza di tutti (la canzone è nel repertorio di cantanti anche non folk) di quello che era la Maremma. Quindi ritengo giusto che ora sia diventata quasi il nostro inno. In questo campo il GTPGS ha, da ormai da oltre trentanni, dato ampio risalto alla nostra terra (con i suoi interventi a trasmissioni televisive ha portato in alto anche il nome di Braccagni) e non solo con le “canzonette”, ricordo il premio Sentinella (sfido chiunque a dire se conoscevano il Bennati, nel suo campo un esempio nazionale) e tante altre iniziative come l’ultima con la mostra fotografica (e non solo, la presentazione del libro a Grosseto l’8 dic. è, in un certo senso il suo proseguo) del passaggio del fronte, che dopo il successo ottenuto alla “premiere” al Centro Promozione Sociale (ex asilo) a Braccagni è stata replicata con successo in altre piazze.
    Qindi sarebbe giusto che ognuno esponga, giustamente , le sue idee, ma lasciamo da parte proposte di scioglimento o di rinforzamento del Gruppo. Io non ne faccio parte ma sono contentissimo che esita; chi invece è contrario lo dica pure, ma lasci che la storia segua il suo corso, se non gli piace, è semplice, non partecipa nè all’interno nè alle sue iniziative e se tutti la penseranno come lui, lo scioglimento sarà una logica conseguenza.

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  • 10 Gennaio 2013 in 13:37
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    ‘…non ti curar di loro ma guarda e passa…’ un guizzo di genio che il sommo imprime nella mente di tutti coloro che leggono la Divina Commedia. Lo stesso dovete fare voi poiché qualche altro pronto a criticare a prescindere lo troverete sempre. Purtroppo chi non ha iniziativa e poche capacità si trova più adeguato quando spara su chiunque tenga vive iniziative fuori dalla sua portata. Mi ricorda la vecchia comare di ‘bocca di rosa’ del grande De Andrè.
    Quest’anno la befana di Braccagni l’ho vista anche io e tanta gioia mi ha dato la notizia che anche a Montepescali è andata bene. Bravi! Vorrà dire che cambiare presidente vi ha fatto bene stavolta.

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  • 9 Gennaio 2013 in 23:21
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    Anche a me piace visitare i due blog di Braccagni e leggo su Braccagni info che un certo Solitario, sempre riferito al GTPGS (ce la deve avere a morte, ma cosa ti hanno fatto di male? ) scrive: “Alla fine, visto che si sta snaturando la vera attività di mantenimento delle tradizioni del Gruppo Popolare Galli Silvestro, la domanda è: questo gruppo che ci sta a fare?
    E non è solo per la befana che parlo, ma anche per la tradizione del maggio che mi pare terminata o per lo meno fortemente ridimensionata in questi ultimi anni.”

    Mi dispiace che tu pensi quanto sopra .A me sembra che il GTPGS stia portando avanti quello che da anni è sempre stato fatto anzi, non so se te sai, che ha fatto mostre, presentazione di libri ecc… Forse non ne sei a conoscenza, perché non segui le sue attività? Prova a darle una mano invece di criticare, io sono uno che si è rimboccato le maniche e per quel poco che so fare aiuto, non solo con il Gruppo, ma anche con altre realtà del paese e anche se ci sono cose che a volte non mi piacciono, non vado certo in giro a offendere oppure sminuire chi lavora e porta avanti quello che ha trovato. Per quanto riguarda il Maggio….. finalmente è tornato il Maggio di tanti anni fa e non ho visto il ridimenzionamento che tu dici. Comunque fatti un esamino di coscienza e pensa in positivo, lo dico per il tuo bene…. aiuta con i mezzi che hai invece di criticare. Non fai una bella figura.

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    • 9 Gennaio 2013 in 23:56
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      Collaboratore, anch’io ho letto il farneticamento di SOLITARIO che te citi e mi sono detto:
      “Forse sarebbe meglio che questo SOLITARIO usasse un altro pseudonimo e cioè quello di ISOLATO che certamente gli calza meglio.”

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      • 10 Gennaio 2013 in 21:24
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        Evidentemente per questo “isolato” è più facile starsene alla finestra e criticare, ma forse alla finestra sarebbe poco isolato, lo vedo meglio su un lago sperduto a pescare.
        O da dove viene tutto questo astio?
        Se la prende anche con il Maggio e non capisco cosa intende con ridimensionamento. Vorrei capire.

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        • 11 Gennaio 2013 in 00:45
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          Un “critico” è un uomo che non crea nulla e proprio perciò si ritiene qualificato a giudicare il lavoro degli uomini creativi, Vi è logica, in questo: lui non ha preconcetti… odia allo stesso modo tutti gli individui creativi. (Robert Anson Heinlein)

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  • 9 Gennaio 2013 in 22:10
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    Rispondo a Carlo cercando di essere il più preciso possibile, citando due brani del libro “… che stasera è Befania” edito da I Portici Editori e scritto nel 1995 da Corrado Barontini, Angelo Biondi, Maurilio Boni, Edo Galli, Francesco Giannattasio e Nevia Grazzini con l’introduzione di Pietro Clemente.
    Riguardo la tradizione:
    … Nel ciclo dell’anno contadino e tradizionale, la festività della Befana assume un carattere spettacolare e presenta le caratteristiche di un canto cerimoniale di questua completamente simile ad altre forme spettacolari attestate a livello europeo, con specifiche caratterizzazioni in Toscana ed in Maremma, dove vediamo la prevalenza di alcune fra le più diffuse forme di canti di questua: Befanata, Sega la vecchia, Bruscello, Maggiolata, legate alle scadenze calendariali e stagionali.
    La Befana o Befanata, canto tradizionale con questua, è stato un fenomeno che ha interessato il campo degli studi demo-antropologici ad ampi livelli ed in forme analitiche e complesse.
    Nel nostro territorio il ricco contributo allo studio di questo fenomeno folklorico è stato dato da Roberto Ferretti con pubblicazioni, articoli di giornale, rassegne spettacolari e dagli altri collaboratori dell’Archivio delle Tradizioni Popolari della Maremma Grossetana, attraverso la ricerca e la raccolta di materiale documentario, nonché da uno studio sistematico frutto di una tesi di laurea.
    Emerge così la complessità di un fenomeno tradizionale che affonda le radici nella storia sociale e culturale del nostro territorio.
    Ma, dietro questo fervore d’iniziative dell’Archivio (1) anche il Gruppo di ricerca di Braccagni cominciò ad interessarsi a tali forme culturali, ad avvicinarsi alla cultura popolare e, intorno agli anni ’80, si formò un gruppo di giovani per rappresentare, nel rispetto della tradizione, lo spet¬tacolo della Befanata quale forma innovativa per Braccagni.
    Fu così che da allora, il Gruppo-ricerca, oltre a sviluppare la sua indagine sul fenomeno, si è fatto promotore di una serie di iniziative legate alla Befana: la presentazione in pubblico della squadra di Befanotti con il teatro popolare, l’uscita del gruppo per il giro itinerante di questua, le varie manifestazioni in piazza la sera del 5 Gennaio, rese suggestive dai fuochi e falò intorno a cui si esibiscono alcune squadre.
    Oggi si presenta la necessità di riflettere sulle trasformazioni avvenute all’interno di questo fenomeno culturale, che tenga conto degli aspetti tradizionali e di quelli innovativi inseriti col passare degli anni.
    Braccagni si è presentato in questo contesto il luogo in cui era possibile verificare, attraverso un’indagine monografica, l’esistenza di un bagaglio culturale locale che fosse il filo di continuità con la tradizione e ne evidenziasse persistenze e trasformazioni.

    (1) Gran parte delle iniziative sono state realizzate con la collaborazione dell’Istituto di demo-etno-antropologia dell’Università degli Studi di Siena e con il particolare interessamento del Prof. PIETRO CLEMENTE, docente di antropologia presso l’Università di Roma.

    NEVIA GRAZZINI
    Coordinatrice dell’Archivio delle Tradizioni Popolari della Maremma Grossetana

    Riguardo il testo cantato dai befanotti:

    Il testo cantato dai befanotti di Braccagni proviene dalla vicina Buriano. Tradizione importata dall’Isola d’Elba da Michele Pinotti nel primo 900. Gli argomenti di questo testo sono esclusivamente religiosi: “vengono descritti i Magi, la loro visita a Gesù nella grotta e l’episodio, tratto dagli apocrifi, del miracolo del grano”.
    Il testo presto inserito nella liturgia del paese, insieme ad altri canti religiosi, in un libretto del 1935, “inni e laude sacre per la sera di Gesù morto”, al quale collaborò Anastasio Settepassi. Fu ripreso nel 76/77 dai ragazzi della locale sala di lettura e subito abbandonato.
    Il motivo ritmico del testo, ricercato tra la gente di Buriano, senza esito in un primo momento (nessuno ricordava il motivo) è stato intonato da Giuseppe Settepassi figlio dell’Anastasio, il giorno in cui uscì dall’Ospedale. Allora maestro di musica della banda del paese. Il motivo è successivamente reinterpretato musicalmente dal nostro Maurilio Boni.
    Lo stesso testo, con lievi varianti, si ritrova nella comunità di Porto Santo Stefano, dove risiede una minoranza elbana.
    Edo Galli

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  • 9 Gennaio 2013 in 21:10
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    Parto da ciò che mi ha stupito di più, ossia rivolgersi a Wikipedia quale custode delle tradizioni maremmane, con tutto il rispetto ma … se per fare ricerca basta digitare su un motore di ricerca allora mi chiedo che razza di ricercatori sono coloro che hanno passato anni ad intervistare, documentare ed archiviare materiali su temi quali, ad esempio, i rimedi della medicina popolare, la magia, le erbe, i canti popolari, la guerra, il padule, l’oggettistica contadina, solo per citarne alcuni, quando basta digitare su internet “erbe e magia”, oppure “il passaggio del fronte a nord di Grosseto” o meglio “… che stasera è befania”.
    Secondo la logica proposta si tratta di tutta carta straccia?
    Ognuno è libero di pensarla come vuole ma offendere l’intelligenza, la passione e l’impegno degli altri non è cosa seria, perchè nessuno si è inventato niente (caro antonio), è solo questione di unità di misura.
    La Befana a casa mia è passata nella notte, nessuno l’ha vista. Ha lasciato le calze appese alla stufa (non c’è il camino), ha consumato il pasto lasciato per l’occasione a lei e al suo ciuchino. I miei figli non hanno ricevuto i doni in piazza, mi chiedo come si saranno sentiti, e sono orgoglioso di loro che hanno saputo rispettare la tradizione di casa mia.
    La befanata si è sviluppata fra il pomeriggio e la notte, di inventato c’erano solo i travestimenti. I canti, i personaggi, la scena grottesca qualcuno ce li ha tramandati.
    Serve più rispetto per chi, nell’era della globalizzazione, difende queste realtà.

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  • 9 Gennaio 2013 in 20:00
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    Leggo e un po’ mi stupisco. Parto dal GTPGS e dico subito: giù le mani! Non tanto per l’affetto che nutro per il gruppo e per La Sentinella su cui ho scritto il mio primo articolo, quanto per tutto quello che ha fatto in questi anni a Braccagni. In tempi bui per l’associazionismo in questo paese il Maggio e la Befana ne hanno tenuto alto il nome. Ricordo ancora articoli che all’epoca scrissi in prima pagina di cronaca su entrambi gli eventi, tanto erano – e nel caso del Maggio è- rinomati. Detto questo, da ex maggerino e befanotto – di bassissimo livello in entrambi i casi- credo che sulla tradizione del 5 gennaio si possa riflettere. Intanto è una tradizione che, come è stata narrata da Roberto Ferretti, viene da altre zone della provincia, in particolare dall’Amiata e dalle colline del Fiora e introdotta anche a noi. E lo si è fatto secondo quella tradizione. Dunque è chiaro che sia meno “originaria” del Maggio, ma comunque è di zona. Sul fatto che si discuta su una commercializzazione di questo eventi. E dove è il problema? Purtroppo tutto è commercializzato oggi. L’importante è che accanto ad una commercializzazione e spettacolarizzazione la tradizione la si mantenga tale!

    P.S. Ovviamente sulla storia della tradizione sono stato sintetico e magari ci sono persone più informate di me e se vogliono essere più precise le ringrazio in anticipo!

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  • 8 Gennaio 2013 in 21:37
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    Certo che navigando sul web e visitando i vari blog capita di leggere e di imbattersi nelle situazioni più assurde. Visitando quello di braccagni info, ho visto che c’è chi cerca di mettersi sul pulpito e fare una lezione sulla tradizione della befana e delle befanate, ma bada caso, per potersi spiegare ed instruirci a modo, utilizza Wikipedia . “..ma ci faccia il piacere..” avrebbe detto qualcuno. Se per poter spiegare un semplice concetto della tradizione si deve ricorrere all’enciclopedia del web, penso sarebbe molto meglio star zitti, perchè vuol dire che non la conosciamo affatto.

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    • 8 Gennaio 2013 in 22:30
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      Leggendo il tuo commento, mi meraviglio e spero solo che tu non creda a quello che hai scritto. Io sono pienamente d’accordo con quello che è stato detto sul blog di Braccagni info a proposito della tradizione delle Befanate e della befana, perché anche a me non piacciono i befanotti che come sappiamo bene, chiedono i doni e non li danno, come invece avviene nella nostra tradizione…. Dove la sera dell’Epifania, è una vecchietta che scendendo dal camino con il suo somarello, distribuisce ai bambini buoni i meritati doni mentre tutti dormiamo. E se ha avuto bisogno di citare Wikipedia , penso che sia solo per far capire che niente si è inventato.

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      • 9 Gennaio 2013 in 10:38
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        Caro Antonio, ognuno ha diritto alle sue opinioni ed è giusto che le possa esprimere fino in fondo. Per questo ti dico che a me invece piace la befanata con i befanotti così come la befana da sola, e apprezzo anche chi non vuol far vedere la befana ai bambini per lasciar il personaggio nel mondo della fantasia senza che si materializzi. Anzi , ritengo che per tutti i significati che questa può assumere, da quello cristiano a quello pagano passando per quello commerciale, il più vicino al significato religioso di manifestazione del Gesù figlio di dio che si fa uomo, sia quello che vede la befana materializzarsi e farsi toccare, parlare con i bambini e la famiglia. La befanata è una cosa diversa, affonda la sua origine in riti pagani che vengono prima della religione cristiana, riti che dobbiamo però riconoscere, troppo spesso la chiesa ha fatto propri mortificando il messaggio di Gesù… Ad ogni buon conto sono tutte cose importanti che fanno parte della nostra cultura, e se un gruppo di volontari che mettendoci il proprio tempo gratuitamente, si organizza in GTPGS e poi ripropone befanata e befana, ritengo che sia cosa buona e da plaudire… nel blog da te citato invece senza motivo si attacca il gruppo e c’è chi indirettamente ne domanda la chiusura, senza ricevere critica da alcuno. Mi chiedo perchè questo, portare la befana e la befanata in piazza è un modo non solo per riproporre una tradizione, ma per farla vivere al giorno d’oggi , il GTPGS non è solo conservatore e cultore della tradizione, ma ne è protagonista, fa cose che saranno poi tradizione per le future generazioni, questo è un messaggio importante che dovrebbe passare…. secondo me, e sempre nel rispetto della legittimità del pensiero di chi non la pensa come me.

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        • 9 Gennaio 2013 in 15:10
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          Secondo un vekkiaccio come me ritengo di darsi una regolata. Non credo che sia producente fare una guerra fra poveri. Sono uno che partecipa alle discussioni su entrambi i blog del paese, per la mia indole accetto tutti i pareri , come dice anche Agostino rispondendo ad Antonio. In questa ottica dico la mia sulla Befana, le befanate e il GTPGS.
          Parto da quest’ultimo. E’ un Gruppo importante perchè ha rinverdito certe tradizioni cadute nel dimenticatoio, ha fatto ricerche importanti che hanno portato lustro indiretto al nostro paese (mi riferisco all’interresse di Università , anche straniere), quindi tutto il mio rispetto e speriamo, che dopo la tempesta estiva, risponda con maggiore verve, come ha già dimostrato con la presentazione del libro con mostra fotografica annessa e la stessa festa della Befana. Siamo purtroppo in un tipico paese toscano e come sempre su tutto ci sono divisioni, che io ritengo solo causa di una forma d’invidia (perchè non c’ho pensto io mannaggia…..) per cui c’è chi gli dà risalto, come me (forse perchè all’inizio non potei entrare), o chi non ne vedono l’utilità e lo critica. Non è una novità qui succede su tutto ( calcio, CPS, CRI e4 chi più ne ha ne metta) e non credo che ci sia una fine.
          Per la Befana anch’io sono sulla stessa lunghezza d’onda di quanto riportato nell’altro blog (chi lo legge può controllare anche il mio intervento): per me la Befana è la vecchietta con l’asinello (non la scopa) che attendevamo con ansia da bambini (Babbo Natale? chi era costui) e nel mio immaginario , anche se il tempo è passato, così è rimasta. Quindi potrei dire: ma che c’entrano le befanate e il Befano? Non ho ricordanza di tali festeggiamenti, al contrario del Maggio che avevo vivido nella mente fin da ragazzino (e per questo alla ripresa della tradizione,1973 o 74?, detti il mio contributo prestando dischi per prendere canzoni).Ma la mia voglia di sapere sulle tradizioni , mi portò a conoscere anche la Befanata e/o il falò (nacque tutto dai fuochi che rischiaravano la notte a Motta di Livenza dove ero militare nel 1976) che si facevano in Garfagnana e sull’Amiata (forse non solo lì, ma non trovai traccia nella zona).Il fatto che il GTPGS , preparatissimo come già detto sulle tradizioni locali, molti anni fa la (ri)propose mi portò a credere che anche da noi, nei tempi fuori dai mie ricordi, fosse usuale (non dimentichiamoci che in un certo senso la Maremma è stata terra di conquista, leggi lavoro, di molti “stranieri” dalla Chiana , dal Veneto etc.) . Ho però sempre creduto che tali manifestazioni fossero più per i grandi che per i piccoli (non a caso i vecchi del Gruppo ricorderanno che proposi un’uscita alla Centrale di Torre del Sale dove lavoravo e fecero un successone) e se qualcuno è andato nel centro di Grosseto il pomeriggio di domenica ne ha avuto la conferma.
          Quindi per me le due cose devono essere distinte: la Befana è per i bambini e non dovrebbe essere rappresentata come una vecchia megera, mentre la Befanata (con il Befano ed il falò) è per gli adulti,al più anche per gli adolescenti, anche se da qualche tempo anche i più piccini non credono più alle favole.

          Rispondi
          • 9 Gennaio 2013 in 17:02
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            Nello, apprezzo le tue parole e ti stimo molto…..Ma una domanda mi sorge spontanea, sono più di 30 anni che il GTPGS ripropone Maggio , Befana , Sentinella e quant’altro, ma come mai tutto questo accanimento negativo verso
            di loro è venuto fuori solo da qualche mese ????? Non è che dietro c’è qualcosa? Fai mente locale forse riuscirai a trovare la soluzione e ,se così fosse ,fallo sapere anche a noi lettori.

  • 4 Gennaio 2013 in 22:47
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    Con queste brevi note, il Gruppo Tradizioni Popolari Galli Silvestro intende chiarire gli aspetti, spesso confusi sulle diverse tipologie interpretative che la festa della BEFANA porta con sé.

    L’incontro di festa nella comunità di Braccagni tende ad evidenziare due aspetti, apparentemente similari, ma profondamente divergenti nei significati rappresentati. E’ uso comune intendere la Befana quale festività cara alla fantasia dei bambini con un personaggio fiabesco distributore di doni . Ma nulla toglie che la rappresentazione che promuove il G.T.P.G.S, abbracci un più ampio ed antico significato.

    La befanata è infatti una manifestazione tradizionale itinerante, durante la quale uomini e donne camuffati ricevono doni dalle famiglie visitate, in cambio di musica e canti. Il fenomeno, legato alla montagna amiatina e diffusosi poi in pianura solo a seguito delle immigrazioni stagionali, caratteristiche fino agli anni “50” di questo secolo, è stato ripreso e riproposto dal G.T.P.G.S fin dai primi anni “80”.
    Altro carattere della Befana popolare è quello riconnettibile alla fertilità agraria ed in genere agli aspetti magici propriziatori, cosicchè il motivo della Befana che vuole accoppiare la figlia, cela il carattere augurale della tradizione ed apre il periodo dei fidanzamenti.

    Estrapolato da ” Tradizione e Tradizione ” edito nel 1994 dal G.T.P.G.S

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    • 4 Gennaio 2013 in 23:54
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      La Befana vien di notte e mi ricordo, da ragazzo, due vecchine vestite da befana e befano che erano la gioia e la paura di tutti i ragazzini di Braccagni e dintorni, mi pare che abitassero alle case di via Malenchini e sarebbe bello se trovaste qualche loro foto.
      Un bell’omaggio a chi si è sempre impegnato e a chi tiene viva la tradizione pur in mezzo a questa nuova cultura che irrompe (e a volte rompe, diciamocelo) dalla tv, dal web, dagli stessi vicini che ormai sono spesso tali solo perchè fisicamente vicini ma che, di sicuro, ha allontanato le anime delle genti.
      Nei paesi ancora un minimo di rapporto si conserva, nelle città, ormai, è il deserto dell’anima.
      Viva la befana alla faccia di tutti quelli che la tirano per lo scialle: cercate di non farla cadere dal ciuchino o dalla scopa che sia che tanto le feste lo stesso se le porta via.
      A Braccagni il fatto che ancora qualcuno abbia voglia di fare nonostante le critiche, l’oblio di molti e le difficoltà economiche sia d’esempio anche nella vita di tutti i giorni dove tutti si ergono a giudici ma nessuno si rimbocca le maniche.
      Verrò volentieri a ritirare la sentinella e a farmi socio del gruppo.

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      • 5 Gennaio 2013 in 12:27
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        Caro Giovanni S.D., stai parlando della mia befana e di suo marito il befano, ho le foto della sola befana e te le metto sopra, sperando che qualcuno ci metta anche quelle del befano che non ho… e che dio li abbia in gloria!

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        • 5 Gennaio 2013 in 13:59
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          Patrizio ,io dovrei avere qualche foto del befano…. oggi non ho molto tempo per cercarla…. appena posso lo faro’ e stanne certo che farò il possibile per potervela dare e inserirla in questo blog. Un in bocca al lupo alla Befana e befanotti.

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  • 2 Gennaio 2013 in 16:00
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    Nello non è il GTPGS che va a Rispescia, sarà un altro gruppo, i nostri vanno prima a Montepescali e poi vengono a Braccagni, e se partono presto è perchè i bimbi alle 9 vanno a letto. Che ci siano persone disposte a far la Befana e la Befanata senza tornaconti personali, senza mire speculative, senza guadagnarci una lira, è un bene per tutti. Viva il GTPGS e chi lo fa vivere senza aver interessi personali ma pensando solo al valore culturale della sua attività!!!

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    • 2 Gennaio 2013 in 17:40
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      Era solo una battuta, so benissimo che il GTPGS sarà nei nostri due paesi, come conosco benissimo l’organizzatore di Rispescia, come so benissimo che nessuno ci guadagna qualcosa se non il sorriso dei bimbi

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      • 3 Gennaio 2013 in 21:18
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        Il mitico Ghiribelli è veramente impegnato per i bambini con un mare di iniziative per loro e speriamo che da noi si possa fare lo stesso visto che già tanti sono i problemi che assillano le famiglie per altri motivi.
        Pian piano magari riscopriremo anche l’asinello che era veramente caratterizzante della befana e chissà che non ci porti finalmente qualche bel dono con il cuore invece dei soliti veleni che vanno tanto di moda.
        Buona befana a tutti!

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        • 4 Gennaio 2013 in 05:32
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          Solo per precisare. Il mitico Ghiri, io l’ho sempre chiamato così, è un vulcano di idee, forse anche troppo. Lui si adopera per il suo (dirrei per i suoi anche perchè è legatissimo a quello di origine) paese mettendoci solo la sua faccia. Se vuoi è un antesignano del nostro Comitato (rumori Aurelia, fogne, illuminazione pubblica e chi più ne ha ne metta) combatte contro tutti , bianchi o rossi o neri che siano. Inoltre fa iniziative interessanti sempre in nome di Rispescia per i bambini (la Befana è una riprova), ma anche per adulti, come le gite nel parco in bici o la difesa di Marina d’Alberese per i residenti. Purtroppo , come succedeva anche nel lavoro, perde punti perchè parte subito spada in resta come un moderno Don Chisciotte senza riflettere un attimo , il famoso conto fino a 10, e di questo la gente se ne approfitta, lancia il sasso lui lo raccoglie e parte, spesso facendoci la figura del fesso.

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          • 4 Gennaio 2013 in 07:30
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            E’ vero, ciò che dici è proprio vero. Il Ghiri l’ho conosciuto che cercava di far valere i diritti dei suoi paesi e delle sue genti e dopo circa 10 anni lo vedo sempre a lottare per i suoi concittadini.

  • 2 Gennaio 2013 in 06:21
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    Vedendo anche il successivo invito del mio amico Adolfo, non c’è pericolo di ritardi? E’ vero ai miei tempi la Befana veniva con il ciuchino, poi qualcuno la resa più moderna con la scopa volante, forse oggi avrà montato un turbo reattore, ma se deve fare la gioia dei bambini di Rispescia alla 17.00 e quelli di Braccagni alle 18.00 il rischio di ritardi è notevole.
    Pensandoci bene forse si va con i tempi. Ormai l’illusione dei bambini moderni termina con l’asilo (per molti con quello nido) e io vekkiaccio non mi adeguo ai tempi, non mi vergogno a dire che la mia illusione terminò in pratica con la quinta, ma, allo stesso tempo, pensavo anche che i bambini li portassse la cicogna……

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