Requiem per uno sport

 Quando a Grosseto c’era il Baseball

Non parliamo spesso di sport su questo blog, oggi spendo due parole per un requiem che, da tifoso, mi addolora . Pensavo che qualcun altro lo avrebbe fatto, ma nessuno, poco anche sulla stampa locale, ha mosso un dito nel ricordo per cui lo faccio io, anche perché qualcosa facemmo nel paese anni fa.
Una domenica estiva del 1964 o forse 1965 (sono un vekkiaccio è la mente si fa labile) girovagando per le zone nuove di Grosseto vidi un gruppo di persone lungo una recinzione che seguivano l’evolversi di uno sport che avevo visto solo al cinema: il baseball. Fu la prima partita che vidi a Grosseto (tantissime altre poi avrei visto in quella zona dove da campo buttato lì nacque lo Jannella), mi sembra, che fosse la MITICA Mamma Francesca contro il CUS Genova, dove, sempre se i ricordi non mi ingannano c’era un interbase che avrebbe fatto poi la gloria del Bologna ma soprattutto del BBC, Vic Luciani. Quanti bei ricordi che ci ha lasciato quella squadra per noi ben oltre gli anta. E’ vero che in Italia il baseball è uno sport “minore”, ma non a Grosseto, qui veramente è passato, negli anni, il fior fiore del batti e corri. Primo scossone Camusi, poi Nick Testa, Self (penso che sia stato l’unico che abbia battuto un fuoricampo su concessione di base intenzionale, Acquacetosa contro la Lazio, e il primo o uno dei primi a battere un fuoricampo al Falchi, era appena arrivato sconosciuto…… poi Calzolari continuò con intenzionali) , Olsen e tantissimi altri che hanno contribuito a 4 scudetti e una Coppa Campioni (credo che sia l’unica squadra toscana a salire sul trono europeo). Ho nominato solo dei nomi, ma sono quelli che hanno fatto crescere tantissimi ragazzi che con il tempo sono andati a comporre lo zoccolo duro e a conquistare successi con il club e la Nazionale (il più noto Massellucci, il mitico 44, ma ci sono i vari Luongo, Rigoli , fra i primi italiani a calcare i diamanti prof statunitensi, De Santis………e tanti altri), ma nell’ottica nazionale va ricordato soprattutto Mazzieri, che dopo aver dato tanto sia per il BBC e che per l’azzurro, ne è diventato il manager vincente prima con i giovani ora con i senior. Tutto questo ormai è un ricordo, speriamo che lo Junior e il Castiglione tengano vivo questo sport, che non sembra ma anche a Braccagni ha dato vanto. Alcuni che frequentano il blog sono stati o dirigenti o giocatori del grande BC Braccagni alcuni hanno abbandonato strada facendo (Robi lo ha fatto quando il grande Bibi smise di mettere il piatto di pastasciutta in prima base) altri sono andati avanti chi in maniera brillante (Ginanneschi come giocatore, Vladimiro tuttora nello staff tecnico dello Junior, Mariano per anni dirigente del BBC), non con i colori locali ma con quelli biancorossi, credo che abbia dato , anche se a livello giovanile, l’unico campione d’Italia locale.
Come ho detto ora tutto è un ricordo, tolte le due squadre menzionate e forse il BBC , ma a livello di scuola basaball, davvero questo sport che portava negli anni ottanta una media di oltre cinquemila spettatori sugli spalti dello Jannella , forse tuttora miglior diamante d’Italia, è sparito. Di chi la colpa? Tante le cause, sicuramente per le squadre minori è stato un fatto economico, rientra fra queste anche il Rosemar, che chiamare minore è una bestemmia, visto quello che ha fatto negli anni ( Liddi , il più grande italiano e l’unico a giocare in Major League, è stato un suo atleta ) ma il BBC e la meteora Grosseto Baseball? Sì anche qui il fattore economico incide molto (i grossetani sono restii ad aprire il borsellino, lo fa notare spesso anche Camilli), ma io credo che la causa principale sia un’altra. Certo che la disputa fra i due gruppi che si contrapposero lo scorso anno è stato l’inizio della fine. A questo va aggiunto l’interessamento del presidente federale, che ha fatto credere ( e purtroppo ci sono caduti, vista la sua ipotetica esperienza ed influenza, anche i politici) che in Maremma si poteva fare il baseball con gli hot dog (una bandiera del gruppo degli americani). Da maremmano dico che se proprio si doveva rimanere nel fast food andava meglio un panino, al limite, con la porchetta. Ma anche gli pseudo dirigenti? E’ vero che il MPS non dà più un euro (non ci voleva molto a capirlo visto quello che succede nella vicina Siena con la Robur o la Mens Sana o senza andare nel senese quanti progetti sono caduti per la marcia indietro della Fondazione) ma non avevano detto che avrebbero potuto affrontare solo un campionato con due partite settimanali? Ora è così ma hanno rinunciato e allora perché ci hanno preso in giro? In fondo dall’IBL non si retrocede, poteva essere fatto un campionato in estrema economia, al più si poteva andare un pochino peggio di quest’anno ed in attesa di tempi migliori non si sarebbe mandato in malora 60 (o se si vuole una quarantina) anni di successi e di investimenti (ripeto lo Jannella e gli impianti di via Orgagna)


-- Download Requiem per uno sport as PDF --


4 pensieri riguardo “Requiem per uno sport

  • 21 Dicembre 2012 in 18:46
    Permalink

    La questione dell’Airone a Sticciano è diversa. Lì il progetto fu più ampio ed interessante e nasce tutto da una professoressa di educazione fisica delle medie di Ribolla e Roccastrada (che fu anche Consigliere Naionale Fibs), cioè Cinzia Machetti che ha sensibilizzato i giovani a praticare il baseball (almeno fino a che lei ha insegnato – e lo ha fatto per qualche anno- nel comune roccastradino). Accanto al lavoro svolto da lei a scuola si mosse l’ex vicepresidente del Rosemar Balducci, il cui figlio è un ex giocatore ed oggi tecnico, che ha un’azienda a Lattaia. Crearono questa società e coinvolsero l’ex Sindaco Marras (ahia qui c’è il legame con il nostro Polo…scherzo ovviamente) che attraverso gli Usi Civici di Sticciano costruirono un campo di baseball (per giunta molto bello!). La società ha militato fino alla serie B (se non sbaglio…) e con il settore giovanile fecero un ottimo lavoro, proprio tirando su un giovanissimo Luca Panerati, sticcianese doc, con trascorsi nelle minors americane ed oggi al Bologna, oltre che in Nazionale. Fra l’altro furono coinvolte diverse ragazze che con quelle di Grosseto crearono una squadra di softball. Balducci, però, alla fine è rimasto solo ed anche i pochi dirigenti sticcianesi non ce l’hanno fatta a portare avanti l’attività, così alla fine l’Airone ha chiuso ed il campo è al momento non curato!!! La nascita delle giovanili di calcio a Sticciano non ha legami con il baseball, sono tutti ragazzi che hanno sempre preferito l’inglese fottball, allo sport nazionale americano dividendosi tra Braccagni, Roccastrada e Ribolla. Visto che sono un gruppetto numeroso, alla fine unendo un po’ tutte le età, hanno deciso di allestire una formazione juniores…Diciamo che, anzi, baseball e calcio a Sticciano hanno convissuto molto bene…ricordo ancora le tende militari costruite nel campo sportivo per i tornei estivi organizzati dall’Airone…

    Rispondi
  • 21 Dicembre 2012 in 10:19
    Permalink

    E’ vero Carlo il male in primis è l’abbandono del vivaio. Si può dare la colpa a molti fattori, sicuramente come dici anche tu è facile far venire stranieri, vincere tanto e subito e non spendere di conseguenza sul settore gioavanile (è così più o meno in tutti gli sport, fa forse eccezione la pallavolo femminile). Sul baseball (ma penso su tutti quelli che per l’italiano medio sono gli sport minori) ha inciso anche lo scetticismo. Tu nomini l’Airone ( non so se da lì, ma sicuramente da Sticciano, viene il lanciatore leader degli ultimi europei) sparisce il baseball nella frazione roccastradina e, come per incanto , dopo molti anni di vita nasce il settore giovanile della locale squadra di calcio. Anche a Braccagni i dirigenti calcistici ci ostentarono non poco, ma tenemmo duro (mi ci metto perchè inizialmente fui uno dei promotori) e un pò di notorietà è stata raggiunta. Gia ieri in FB (ed oggi sulla stampa) c’è stata la conferma della nascita (o rinascita visto i promotori) del BSC Grosseto 1952 (dove l’erronea seconda B iniziale è stata sostituita dalla S di softball): l’idea è partire dal basso (giovani) con l’ausilio di ex giocatori del vecchio BBC. Anche a Braccagni partimmo così: un emergente allora esterno (R. Luongo) perdeva tempo al vecchio campo della chiesa a insegnarci rudimenti; a Grosseto , ricorda Dani in FB gruppi di ragazzi a Gorarella con Camusi che osservava (e ricorda anche che furono in molti di quei ragazzi che anni dopo si fregiarono di titoli); io ricordo le presenze di Massellucci ed altri nell’improvvisato diamante di S. Martino (a fianco della Serenissima), speriamo che con queste idee la società sfondi (del resto la partecipazione all’attività, scuola di baseball compresa, sarà gratuita) e presto vederla a riportare in alto il Grifone.
    Ritornando a noi braccagnini e agli schiaffi, metaforici, degli esordi e nel susseguirsi del baseball a Braccagni (culminati con il primo campionato di C con sulle casacche scritto Montepescali) posso dire che ci sono stati salutari, c’hanno temprato con il tempo e quando di recente i nostri paesani hanno preso nuovamente a schiaffi i componenti del Comitato “NO POLO”, ci hanno trovato pronti: guardate le foto sia degli inizi che delle giovanili anni 80 (vi sono tante nel gruppo FB”Amici del BBC” postate da Vladimiro) vedrete quanti immortalati si sono ritrovati uniti in prima linea contro il famigerato insediamento (per notizia:UFFICIALE LA VITTORIA, il polo come tale è definitivamente cancellato).

    Rispondi
    • 21 Dicembre 2012 in 11:53
      Permalink

      Presente, Nello, seduti intorno al tavolo del no polo l’80% h militato con il guantone in mano , mi sa che hai fatto centro con questo paragone, s’era idealisti concreti allora e lo siamo anche oggi… ricordo che al culmine del nostro percorso , eravamo tra le prime due – tre squadre della Toscana in serie C, ricordo che per questo l’Iglesias ci invitò in Sardegna a fare un torneo estivo e lo vincemmo… io ovviamente mi presi delle turbine di vernaccia che me le ricordo ancora… insomma non eravamo solo sognatori, ma anche concreti, così come lo siamo stati con il no polo. Ora bisogna pensare ad una grande festa chiamando tutto il paese in una cena che deve essere memorabile, e con noi tutti quelli che ci hanno aiutato e sostenuto nella Maremma, penso ad esempio all’Architetto Aureli, o a Giacomo Gori… tanti tanti, tutti dovremmo ritrovarci e insieme festeggiare e se vogliono venire anche i politici che hanno sbagliato a proporre il polo e poi son tornati sui loro passi, saranno i benvenuti.

      Rispondi
  • 20 Dicembre 2012 in 17:18
    Permalink

    Purtroppo il baseball paga diversi problemi. Partiamo dal nazionale: di fatto se togliamo Nettuno (e prima Grosseto) ormai è un gioco quasi interamente emiliano e romagnolo nelle squadre di vertice (ci inserisco anche San Marino). Questo per capire come la crisi non sia solo locale ma italiana, visto che da anni mancano le grandi città, come Milano, Torino e Roma.
    Venendo al nostro si pagano anni di divisioni, ma soprattutto di mancati investimenti nei settori giovanili. Da una decina di società giovanili di 20 anni fa (a Grosseto si faceva da soli un campionato provinciale), si è passati, di fatto ad una sola, lo Junior. Solo cinque anni fa erano almeno tre: Bbc, Rosemar e Airone Sticciano.
    Accanto a questo ad un tratto per vincere si sono mandati via tanti giocatori grossetani e si è allontanato Marco Mazzieri dalla guida della prima squadra (con un Bbc quasi interamente grossetano era arrivato a perdere in gara 7 la semifinale Scudetto). Così si è speso una marea di soldi puntando su santoni che sono costati a dismisura per vincere due scudetti ed una Coppa Campioni. Se si fosse portato avanti il progetto di Mazzueri, con tanti giovani ed il miglior manager italiano (Marco è l’unico nostro connazionale che la Major League accetta per affidargli i suoi campioni italo-americani per guidare l’Italia al World Baseball Classic, il Mondiale professionisti, senza dimenticare che gli fa da coach ormai da tanti anni un fenomeno del baseball mondiale come Mike Piazza!!!), alla fine i risultati sarebbero stati quelli spendendo molto meno. Ovviamente non c’è riprova, ma sarei pronto a scommetterci. L’ultimo anno lasciamo perdere. La Fibs ha avallato il progetto degli americani per una ragione politica: Grosseto esprimeva tanti voti ed il presidente Fraccari quest’anno aveva le elezioni. Non si poteva permettere di non averlo nella Ibl1. Passate le elezioni tutto è andato a rotoli, a partire dalle tante società maremmane, con la conseguenza che non abbiamo più neppure il minimo di sodalizi per avere un comitato Fibs. Dal 2013 avremo un delegato…Intanto però abbiamo lo stadio da tutti considerato il più bello d’Europa (oltre a quello altrettanto valido di via Orcagna). Che senza il baseball potrebbe trasformarsi in una bella arena per concerti. non è un caso che ultimamente si sono esibiti qui Venditti e Benigni!!!!

    Rispondi

Rispondi a Carlo Vellutini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per la sicurezza antispam: * Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

Che tempo fà?


Meteo Grosseto