Rinnovabili: sono sicure?

Un argomento spesso trattato, sia su blog che in piazza, è relativo alle fonti energetiche sia tradizionali che rinnovabili. La mia esperienza lavorativa, svolta in pratica sempre nel campo energetico (elettrico), se da un lato mi ha portato ad esaltare il loro utilizzo dall’altro mi ha portato a criticare chi vedeva nelle rinnovabili, soprattutto nel fotovoltaico e nell’eolico, la fonte energetica ideale per il futuro: niente (o poco) inquinamento, costi contenuti e possibilità di posti di lavoro enorme. Non ne sono molto convinto, ma oggi voglio parlare di sola energia e il suo utilizzo.

Come in tutte le cose “il troppo storpia”, così anche nell’energetico. Rendere una casa o un azienda indipendente energicamente, ritengo utile, addirittura io imporrei per legge per ogni costruzione, come esistono gli oneri urbanistici, anche l’indipendenza energetica (i lungimiranti già da qualche tempo lo fanno, spendono qualcosina in più oggi ma risparmiano molto domani), ma limiterei i mega impianti fotovoltaici ed anche gli eolici, anche se per questi ultimi la ciclicità della fonte energetica è limitata dai range di funzionamento.

Pensate che in Italia ad oggi sono installati pannelli per una resa energetica pari a circa (valori istantanei) 17000 Mw, cioè poco meno di un terzo della massima richiesta nazionale. La potenza media di utilizzo è di circa 14000 Mw. Come vedete è evidente l’enorme ricorso al solare per mandare avanti l’economia italica, per cui, credo che i miei dubbi fossero e siano fondati. Ripeto dalla mia c’è l’esperienza lavorativa, ma chi di dovere poteva farci attenzione.

Si pone ora la domanda: si va bene ma dove pari?

Bene venerdì 20 p.v. c’è l’eclissi totate di sole ed ora tutti i tecnici a preoccuparsi. E’ chiaro che non in tutta l’Europa sarà totale (per l’Italia si precede all’80%) ma ciò comporta un rischio energetico enorme con la perdita stimata a livello continentale di 30-35000 Mw (per l’Italia di circa 7000 Mw), che vista l’ora (dalle 10.30 alle 12.00) di massima richiesta energetica mette tutti in allarme. Il rischio black-out è enorme, specie per il concatenamento della rete elettrica (ricordate che quello dei primi anni 2000 fu causato da un guasto in Svizzera), perchè tale evento si può verificare sia per mancanza di energia, sia per troppo in rete. Quindi i dispacciatori (tecnici del carico in rete) in quelle 2 ore devono ponderare bene i carichi, tenendo conto anche del periodo di avviamento delle centrali tradizionali (e per noi rischio enorme visto che i grossi centri di produzione sono fermi da anni, addirittura, come Piombino, in fase di dismissione), della loro flessibilità e del fatto che molti impianti solari si immettono direttamente in rete, senza la possibilità di intervento dei dispacciatori stessi.


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