Riunione del Comitato SOS Braccagni NET

Il giorno 5 ottobre 2012 si è riunito il comitato per fare il punto sullo stato di avanzamento della raccolta di notizie in merito al fracking, tecnica di perforazione ed estrazione di idrocarburi quanto mai discussa e pericolosa.

L’occasione è data dall’imminente convegno che si terrà il giorno 7 ottobre a Grosseto alla presenza della dott.ssa Maria Rita D’Orsogna e dell’ing.Fiorentino D’Arco che da anni ormai si occupano di questo tema.

Dai documenti e dalle esperienze di altri luoghi dove questo tipo di tecnica è già stato adoperato si conviene di dissentire dall’aplicazione del metodo stesso in Maremma: troppo alto è il rischio per la popolazione, la flora e la fauna vista l’enorme quantità d’acqua che verrebbe impiegata e visti alcuni (almeno quelli rintracciati visto che nessuno sà veramente come sia composta la miscela usata) degli additivi altamente inquinanti che vi vengono soluti.

Il comitato delibera quindi di parteciapre attivamente affinchè tutti i cittadini siano informati correttamente come già accadde per il polo logistico.

Il Comitato


-- Download Riunione del Comitato SOS Braccagni NET as PDF --


11 pensieri riguardo “Riunione del Comitato SOS Braccagni NET

  • 26 Ottobre 2012 in 16:19
    Permalink

    L’amico Roberto S. mi segnala questo video
    (http://www.youtube.com/watch?v=SUwEdlAh1Fw) – mi dice – del 2008 relativo ad un’assemblea a Mirandola, paese in cui si doveva creare un mega deposito di gas estratto con il fracking, lo “scenziato” Boschi rassicura la popolazione che attraverso studi scientifici è appurato che mai e poi mai ci saranno terremoti distruttivi in Emilia … ecco! In che mani siamo?

    Rispondi
  • 22 Ottobre 2012 in 21:01
    Permalink

    oggi era molto caldo e sono andata a fare una passeggiata
    con il nipote grande

    Rispondi
  • 21 Ottobre 2012 in 20:23
    Permalink

    sarà bene stare attenti, hai ragione, son finiti i tempi dei ciuchi che volano da quando c’è il comitato sos braccagni, ne creduloni ne fanatici, solo normali persone che fanno uno piú uno…. questa storia della gente informata e contenta quando non è vero mi basta per dire che c’è qualche cosa che vogliono nasconderci… io propongo di contattate i proprietari dei pozzi vicini, a monte e a valle, delle perforaZioni per prendere campioni di acqua e farli analizzare… soprattutto chiedere che l’arpa faccia analisi attingendo direttamente dalle perforazioni fatte o lavorare perchè sia presente durante la loro realizzazione….

    Rispondi
  • 21 Ottobre 2012 in 20:04
    Permalink

    Bene, quindi a Ribolla tutti felici e contenti … sarebbe interessante sapere cosa gli è stato raccontato. Non solo, la zona oggetto di permesso di ricerca comprende anche aree in Comune di Grosseto e non mi risulta che per questi cittadini ci sia stata informazione ed assemblee.
    Rispetto al problema che è stato sollevato, mi risulta che di fracking è stato parlato solo dopo che le ricerche e i pozzi sono stati realizzati ed è la stessa società che ne ha parlato, forse proprio per cercare partner che investano in questo progetto.
    Inoltre trovo semplicistico dire che una perforazione a 340 metri sia un intervento non invasivo. Sarà bene stare in campana!!

    Rispondi
    • 21 Ottobre 2012 in 20:30
      Permalink

      Non solo Fabio, ad oggi, nel sito ufficiale della Indipendent Resources (http://www.ir-plc.com) si può leggere, alla faccia di chi dichiara il contrario:”A hydraulic fracture job coupled with ceramic proppant, designed to enhance productivity, was followed by a seven weeks production test.”
      Questo, tradotto, significa che “un lavoro di frattura idraulica accoppiata con proppant ceramico, progettata per migliorare la produttività, è stata seguita da una produzione sette settimane di prova”.
      Ora quando si parla di “fracking”, leggendo su wikipedia, si trova:”La fratturazione idraulica, spesso denominata con i termini inglesi fracking o hydrofracking, è lo sfruttamento della pressione di un fluido, in genere acqua, per creare e poi propagare una frattura in uno strato roccioso[1]. La fratturazione, detta in inglese frack job (o frac job)[2][3], viene eseguita dopo una trivellazione entro una formazione di roccia contenente idrocarburi, per aumentarne la permeabilità al fine di migliorare la produzione del petrolio o dello shale gas contenuti nel giacimento e incrementarne il tasso di recupero .

      Le fratture idrauliche possono essere sia naturali che create dall’uomo; esse vengono create e allargate dalla pressione del fluido contenuto nella frattura. Le fratture idrauliche naturali più comuni sono i dicchi e i filoni-strato, oltre alle fessurazioni causate dal ghiaccio nei climi freddi. Quelle create dall’uomo vengono indotte in profondità in ben precisi strati di roccia all’interno dei giacimenti di petrolio e gas, estese pompando fluido sotto pressione e poi mantenute aperte introducendo sabbia, ghiaia, granuli di ceramica come riempitivo permeabile; in questo modo le rocce non possono richiudersi quando la pressione dell’acqua viene meno.”
      Ora direi che la Indipendent HA affermato di aver fatto ‘fracking’ per 7 settimane e che la dottoressa D’Orsogna, alla faccia del dott.Piombino che evidentemente interpreta molto liberamente, ha proprio capito bene.
      Aggiungo che la concessione Bruna sommata alla concessione Casoni ha un’area da paura per le nostre realtà: da Ribolla a Grosseto (Braccagni stà nel mezzo e nessuno ha fatto partecipare alcuno, alla faccia anche di Limatola che non capisce che questo è un problema sovra-comunale) compreso il quartiere di Barbanella e prosegue fino a Marina di Grosseto comprendendola.
      Sveglia che qui ci riprendono per il sedere un’altra volta!

      Rispondi
  • 20 Ottobre 2012 in 16:45
    Permalink

    Diciamo piuttosto che la mancanza di un partner che, ad oggi, creda nel progetto Casoni mette in forse il programma:

    http://www.energy-pedia.com/news/italy/new-150731

    Ribolla

    “We have already commented extensively about this major resource that was reviewed by Degolyer and MacNaughton. Original gas in place and gross prospective gas resources (mean estimates) for the main coal seam, together with associated low-grade coal and organic matter-rich shale are, respectively,15.2 and 4.5 billion cubic metres (537 and 160 billion cubic feet). An additional and promising 40-50m thick organic rich section has also been identified.

    Farm-out negotiations have not yielded a suitable partner and we believe that this due in large part to the industry’s challenges with unconventional plays in Europe which require well stimulation to become economically attractive. These challenges are related to uninformed but very vocal opposition on environmental grounds, but also higher than average operational costs related to the poor distribution of well-service assets in Europe. These tend to be concentrated in Poland where a relatively benign operational environment has evolved, despite the evident exploration risks.

    Technical work progressed, and results became available in March. Geochemical and isotopic analyses of natural gas dissolved in deep-sourced spring water in the Casoni area confirmed the presence of coal-derived thermogenic methane. This confirms the presence of gas-bearing coal in the southern licence area.

    The Company has developed a gradual multi-well test programme, using the best available techniques, having thoroughly analyzed the science that was learned from past operations. Our real challenge with Ribolla is that the Board decided that it would make more sense to bring in third party resource and expertise to manage such a programme, rather than expanding its own team. In the absence of such third party interest, that decision needs to be revisited. The Company has not yet decided how Ribolla would fit chronologically into the overall corporate development programme we are currently reviewing but it seems likely that this resource will have to be unlocked by our own team after all.”

    E questo non esclude a priori tale tecnica, inoltre il grosso problema aggiuntivo del progetto è il fatto che si parla poi di stoccare CO2 dal 20° anno di produzione in poi per poter ‘forzare’ ad uscire il metano residuo nei 10 anni successivi.
    Nel territorio in oggetto inoltre il problema è enorme anche con perforazioni di tipo convenzionale (senza fracking, e loro parlano proprio di ‘unconvetional’ che sarebbe fracking) poichè la perfetta tenuta stagna del pozzo tra uno strato ed il continguo non è sempre assicurata e nel nostro caso sarebbe un grave danno per l’abbassamento delle falde acquifere.
    Un conto è un pozzo per l’acqua ed i suoi 20-70 mt circa ed un altro conto è iniziare a parlare di 300-5000 mt (si, proprio 5000, basta una mass8000 e si fanno anche deviati di 90°, geotermia docet) dove gli strati interessati sarebbero molteplici.

    Nutro forti dubbi insomma su quanto dichiarato proprio perchè non c’è stato controllo reale e non sappiamo cosa è stato utilizzato realmente: tale controllo è demandato a Comune e Provincia e sarebbe interessante leggere i verbali di questi due soggetti (se ce ne sono) realtivamente ai controlli effettuati o vedere i rilievi che la stessa Independent ha effettuato in profondità per le verifiche di orientamento del pozzo… come si fa’ in geotermia.

    Rispondi
  • 20 Ottobre 2012 in 07:48
    Permalink

    Da Il Tirreno di oggi, 19/10/2012

    RIBOLLA La Independent Group precisa che «In riferimento all’articolo “A Ribolla è guerra ai cercatori di gas”ribadiamo, come già fatto dal Comune di Grosseto in seguito all’incontro avvenuto tra le parti, che non verranno utilizzate tecniche di fracking sul territorio della Maremma. Inoltre la società chiarisce che quanto scritto nel documento presentato a Milano nell’ottobre 2011 è stato superato da ulteriori studi di approfondimento, e che ad oggi ritiene che non sia necessario utilizzare la tecnica del fracking per estrarre il gas dal carbone». E l’assessore di Roccastrada Francesco Limatola aggiunge: «I due sondaggi esplorativi che – deve essere chiaro – non hanno comportato interventi invasivi e dannosi per l’ambiente, hanno reso pochissimo rispetto a quanto la società si attendeva e quindi al momento non ci sono sviluppi. Voglio anche precisare che le ricerche a Ribolla sono state precedute da assemblee molto partecipate; l’informazione e il consenso della comunità non è mai mancato».

    Rispondi
  • 10 Ottobre 2012 in 04:18
    Permalink

    Presidente è quello che in un certo senso avevo sollecitato: giusto informare della “nuova missione” che ci siamo posti su questo blog e non sulla stampa, in fondo molti braccagnini direttamente o indirettamente ci hanno seguito qui, mentre la stampa ci ha più volte snobbato, non riportando i nostri comunicati o, peggio, snaturandoli.
    Andiamo avanti così e speriamo che i nostri concittadini ci diano anche un aiuto, in fondo alcuni amministratori locali so che ci seguono con interesse, proprio perchè , la questione polo docet, siamo dei “ruspanti”, cerchiamo di capire le cose leggendo e discutendo fra di noi senza guardare ai paladini politici che le suggeriscono (o impongono).

    Rispondi
  • 9 Ottobre 2012 in 17:40
    Permalink

    Merita ricordare, riprendendo da altro commento, che, nonostante sia nato per la lotta al polo logistico attaccato al paese di Braccagni, il Comitato nella precedente riunione ha deliberato di ampliare il proprio raggio di azione, vista la positiva esperienza e coesione del gruppo. Quindi la nuova missione è di occuparsi di quanto accade sul territorio della ex Circoscrizione e zone limitrofe.
    Contiamo molto sulle segnalazioni dei cittadini e lettori di questo blog, il Comitato è aperto a tutti, apartitico e apolitico. Naturalmente non siamo “professionisti”, nel senso che siamo cittadini comuni, con un lavoro, una famiglia, degli hobby, ecc., ma teniamo al nostro territorio ed al futuro dei nostri figli e per questo ci impegneremo per capire, informare in maniera trasparente e se del caso intraprendere quelle lotte che riterremo necessarie. Non possiamo certo occuparci di tutto, ma la collaborazione con questo blog può rappresentare un ottimo strumento di denuncia e tutela del nostro territorio.

    Rispondi

Rispondi a nello Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per la sicurezza antispam: * Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

Che tempo fà?


Meteo Grosseto