LETTERINA

Ormai siamo alle porte con i sassi per le festività di fine anno, quindi, come facevo tanti anni fa, scrivere la letterina a Babbo Natale.
Intanto lo devo ringraziare perchè ha esaurito, finalmente, la richiesta che, con altri, gli facemmo nel 2009: il POLO non verrà costruito (sempre che qualcuno abbia intenzione di farlo) al Podere Spiga. Devo dire che per Braccagni è una bella notizia, anche se la vittoria non è stata totale: nell’area Pian di Maggio è possibile, non è chiaro se non inserirci industrie, fare capannoni con caratteristiche industriali, ma intanto accontentiamoci.
Ritengo inutile, in quanto sono agli occhi di tutti le proteste (sui modi ognuno è libero di pensarla come meglio credono, io personalmente accetto quelle civiche mentre non accetto quelle violente), parlare dei mali italici, basta accendere la televisione (o andare in giro in questi giorni) per capire i problemi e la difficoltà , reale o voluta, di risolverli.
Detto questo, leggendo la statistica del vivere italico fatta dal quotidiano della Confindustria e ripresa con enfasi dalla stampa locale, sembrerebbe che la letterina sia superflua. In fondo Grosseto (comune, provincia?) ha mantenuto la buona posizione (28ma) dell’anno scorso, ma io non credo a queste statistiche perchè le ritengo non riparametrate. Brevemente ai primissimi posti ci sono le tre città con provincia autonoma in regione autonoma, niente da dire da parte mia almeno sulla prima, Trento è veramente da portare ad esempio, ma ripeto l’autonomia influisce e molto in quanto a rientro di soldi nelle casse provinciali. A questo bisogna aggiungere che alcuni dati presi a riferimento (positivi o negativi poco cambia) non dipendono direttamente dai nostri amministratori locali.
Ci sono invece problemi che scrivo nella letterina ai Babbo Natale (dirimpettai, come ironicamente si definì una volta il Sindaco con il Presidente della Provincia) locali, che dovrebbero mettere in agenda e cercare di risolverli una volta per tutte. Sono poi problemi che, vekkiacci come me, hanno davanti da anni. Per alcuni questo famigerato patto di stabilità pone paletti quasi insormontabili, altri invece che potrebbero essere risolti con pochi soldi e tanta buona volontà.
Sarebbe l’ora che non si vivesse nell’incubo della pioggia. Sento molti dire: quando vado a lavoro spero che non piova. Chiaramente capisco che è quasi vergognoso paragonare quello che è successo ad ottobre a Braccagni, con quello che è successo a novembre in gran parte dell’Italia ( o quello che successe nello stesso periodo l’anno scorso ad Albinia), ma da 20 anni a questa parte ogni volta che piove con più intensità si vada in allarme, mi sembra troppo. Sarebbe bello che si intervenisse radicalmente (mi sembra ad es. che le fogne bianche siano sempre quelle degli anni settanta e una parte non è neppure divisa con le nere), ma intanto si potrebbe intervenire pulendole ad fine agosto (niente di nuova fino a pochi anni fa veniva fatto), o far pulire regolarmente, visto che il comune a un appalto in essere con ex Coseca, la cavitoie stradali che vengono intasate dalle foglie ed aghi di pino ogni qualvolta (spesso) che tira il vento, oppure pulire (o far pulire) seriamente le fosse di scolo (oggi a buoi scappati lo stanno facendo, ma non tolgono le radici, per cui fra qualche mese gli arbusti riprendono vigore e la tranciatura del verde, che non viene asportata, alle prime piogge rifarà diga).
La viabiltà che ci fu imposta (doveva essere sperimentale, ma siamo in Italia dove non c’è niente di più definitivo di un provvisorio) invece di diminuire la pericolosità per i cittadini, di fatto l’ha aumentata perchè non solo i responsabili non la fanno rispettare, ma sono loro stessi ha bypassarla (auto di servizio in contromano in sensi unici, posteggi in doppia fila, o,ciliegina, divieto di fermata totale su via dei Garibaldini meno per i cassonetti, stessa sagoma delle auto, che in pratica hanno contribuito ad almeno uno dei numerosi incidenti in tale via dall’entrata in vigore dell’obbrobrio), senza considerare le folli velocità sull’Aurelia e sulla stessa via Garibaldini.
Per questi due problemi le Autorità ci avevano promesso pubbliche assemblee, ma purtroppo le elezioni comunali sono lontane e quelle provinciali addirittura non si faranno più.
Ecco quanto vorrei chiedere a Babbo Natale, qualcuno può approfondire (strade e marciapiedi piene di buche, sporcizia , verde pubblico, illuminazione come quella, rimanendo in tema, degli alberi di Natale, cioè intermittente) dico solo che entro il 31/12 dovremo pagare la TARES del 2013 (nel ’14 si cambia nome, ma si aumenta sicuramente) che nell’intenzione della Casta deve tener conto della TARSU più il pagamento dei servizi, per cui direi che per noi braccagnini il “più” non si dovrebbe pagare.


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