NUOVE PROVINCE

Pare, ma come San Tommaso se non vedo non credo, che forse il Governo eliminerà il 50% circa delle Province. Come ho detto ci credo poco perchè per gli attuali Ministri poco importa, ma per la Casta sono un centro di potere (e di risorse economiche) non indifferente, per cui si batterà strenuamente perchè ciò non avvenga. Personalmente penso che un pò di ripulisti va fatto, non credo che siano necessari quattro livelli amministrativi (ma considerando anche i vari enti o consorzi in qualche modo decisivi sul territorio sono di più) , cioè Stato -Regione – Provincia – Comune (+ UE se vogliamo) per mandare avanti il “baraccone”, se poi pensiamo che ci sono comuni in cui non è possibile stendere la lista elettorale perchè ci sono meno abitanti dei componenti della lista stessa siamo arrivati. Quindi ben venga uno sfoltimento (con le province mi pare di capire dovrebbero sparire moltissimi comuni), ma, come ho detto, la Casta ha da difendere i suoi possedimenti.

Non so cosa avvenga nel resto del paese, ma credo che non cambierà molto rispetto alla Toscana, ma guardando nel nostro orticello, mi viene da ridere e mandare, per l’ennesima volta, tutti al diavolo. Non si sta a discutere quali saranno le nuove mansioni della Provincia, non stiamo a discutere cosa faranno i dipendenti e/o su quale altro ente dovranno andare a gravare; no qui si discute di campanili con interventi secondo me inopportuni da parte di personaggi politici di Rango. A diatribe iniziali fra Pisa e Livorno, con lo spirito classico dei labronici, a colpi sui social network, ora ci si è messo anche il Governatore Rossi, con il fine di fare incavolare i toscani. C’è in zona che l’ha tacciato con “Imperatore” oppure con “Benito”, io dico soltanto che faceva meglio a stare zitto e non a giustificarsi dopo con “questo è solo il mio pensiero sarà il Consiglio Regionale ha decidere”, credo che una sua parola sia quasi da considerarsi definitiva su questi argomenti. Inoltre le sue parole non tengono conto di quanto dice il Governo, che ha messo dei parametri per gli accorpamenti, per cui quelli che lui ha presentato (soprattutto in merito a noi maremmani) potrebbero essere smentiti. I due punti che ci interessano sono: il capoluogo delle nuove province sarà la città con più abitanti secondo l’ultimo censimento; per fare provincia occorrono 3500 kmq di superficie e 250.000 abitanti (se non vado errato). Tenendo conto dei due parametri (che essendo legge dello stato, non credo possoano essere modificati) al momento il Capoluogo della Toscana sud dovrebbe essere Arezzo in quanto l’ultimo censimento con dati ufficiali è quello (mi pare) del 2005, ma il bello è che potrebbe passare ufficiale il censimento del 2011 (è in dirittura d’arrivo la conclusione dell’ISTAT) per cui automaticamente Arezzo (che aveva solo 11 abitanti in meno al parametro 7 anni fa) passerebbe ad avere tutte le caratteristiche per fare provincia a sè (nel caso Grossseto sarebbe, per la legge italiana, capoluogo). Il ” campanilismo” è una nostra etichetta, dettato soprattutto da residui storici (Siena sopra Grossseto; Pisa su Livorno; Montepescali su Braccagni beh qui la recende lotta degli Usi Civici sta ad indicare che vorebbero la “supremazia” ancora valida;….), per me è solo un modo scherzoso di portare avanti certe discussioni (vorrei vedere il contrario, figlio di un pisano e di una montepescalina, anche se s’è sempre dichiarata della Società, sto a Braccagni e ho vissuto 7 anni a Livorno…), per cui vedo la cosa in un ottica diversa. I tempi sono cambiati dal medio evo, quello che ieri era una piccolo fortilizio a difesa dei pascoli, oggi è una città a tutti gli effetti, con attività uguali se non superiori a quelli del vecchio Comune (la penso come città non come provincia dove qui invece Siena ci sovrasta per industrie, mentre il suo vanto languisce in cerca di ossigeno) e quindi va fatto un discorso logico. Oggi, che si fa tutto sul web, solo i “vekkiacci” come me si possono trovare in difficoltà per un certificato, ma in ufffici amministrativi si va, qualche volta e ripeto bisogna vedere quali compiti rimarranno alle province e quali passeranno ad altre amministrazioni, per cui penso, per venire incontro ai cittadini e tenendo conto della viabilità esistente, il capoluogo deve essere in un punto centrale. Se vogliamo un piccolo esempio può venire dalla mia esperienza lavorativa: negli anni 80 il Distretto ENEL della Toscana aveva l’ufficio Alta Tensione a Firenze (leggi regione) più vari reparti (province) nel territorio , dove esistevano distaccamenti (comuni) come Livorno (di Pisa) o Arezzo (di Firenze). Poi cominciò ad accorpare secondo la logica del tempo e comodità per il raggiungimento delle varie cabine dalla sede di reparto per cui sparirono reparti quali Siena, Pistoia etc., in questo caso ragionò come il Governo attuale per le Province: Grosseto accorpò Siena (escluso Poggibonsi e Colle V.E.) parte di Livorno (la val di Cornia e l’Elba, come ora vorrebbero i politici locali in vista della ristutturazione amministrativa, lo erano da sempre) parte di Pisa (area Larderello) e parte di Arezzo, ma quest’ultima dopo un anno tornò a Firenze in quanto impiegavamo più tempo noi grossetani che i fiorentini per raggiungere le cabine (per lo stesso motivo Poggibonsi e Colle tornarono a noi ).

L’esempio fatto sta ad indicare come andrebbe gestito il risparmio (solo per questo perchè il servizio ne risentì e ne risente tuttora), ma l’ENEL era un Ente gestito con una certa logica industriale (ora addirittura è una SpA) e non politica ed allora Pisa capoluogo (Rossi stranamente è di Pontedera); Siena capoluogo perchè lì il PD, causa Fondazione MPS, è in crisi nera e qualche posto sicuro fa sempre bene, e chi se ne frega dei cittadini.


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3 pensieri riguardo “NUOVE PROVINCE

  • 31 Agosto 2012 in 09:05
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    Sulla questione delle province credo che Rossi abbia perso un’occasione per tacere. Non tanto perché un esponente politico di tale rilievo non debba avere una sua idea, quanto perché la situazione è ancora nebulosa, c’è un ricorso alla Corte Costituzionale in ballo e, comunque, ci sono indicazioni chiare da parte del Governo. Credo che invece, di fronte a quella che è l’idea governativa (alla fine poi decidono loro) che prevede cinque province (quella metropolitana, Prato-Pistoia-Lucca-Massa Carrara; Grosseto con Livorno e Pisa o con Arezzo e Siena), la cosiderazione giusta l’abbia fatta il presidente Marras alla festa della Cgil. La nostra provincia deve stare con il litorale e non con l’interno. Dunque molto meglio con Livorno e Pisa (il cui entroterra confina comunque con la zona di Monterotondo e Montieri) che hanno comunque legami forti con il nostro territorio. Che cosa hanno in comune Porto Santo Stefano o Capalbio con Sansepolcro? Di sicuro ne hanno con Tirrenia, Marina di Castagneto o Baratti! La zona boracifera è un tutt’uno tra quella pisana e grossetana. La zona metallifera ugualmente. L’arcipelago lo abbiamo in Comune ecc. ecc. Ed anche a livello di viabilità, checché se ne voglia dire, non ci sono paragoni (autostrada permettendo!!!). Insomma non sappiamo che cosa accadrà, Rossi alla Festa del Pd ha giustamente detto che alla fine si rischia di non farne di nulla, ma alla fine credo che la questione non sia troppo semplice!!! E che forse si è fatto troppo presto a tirare una riga su un ente di raccordo che, magari, è più importante di quello che non si pensi (nessuno ovviamente dice che non vada riformato). Io avrei toccato prima i piccoli comuni (che costano per davvero!!!). Avrei messo il limite a 20mila abitanti. In Provincia dio Grosseto si sarebbero più che dimezzati!!! Debbo essere sincero, questa riforma Leopoldo di Lorena in Toscana la fece quasi 300 anni fa – si nota che sono un leopoldiano?- !!! Che ancora una volta avesse avuto così tanta lungimiranza?

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  • 30 Agosto 2012 in 04:38
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    Mi vien che ridere su certi atteggiamenti campanilistici. Ripeto accetto l’arguzia livornese ( e pisana in risposta), ma non accetto scritte offensive come te accenni.
    Non accetto in toto la globalità a cui siamo obbligati da leggi, soprattutto, economiche, ma così è. Il bello che questa crisi ha portato a evidenziare il fatto che certe volte si fanno le pentole senza i coperchi. L’Unione Europea è stata pensata su idee giuste di Spinelli e compagnia, ma è nata male. Doveva essere una entità prima politica poi economica (anche se i primi passi sono stati prettamente di carattere produttivo), invece s’è fatto il contrario con le conseguenze egemoniche di certi paesi (Germania). Così mi sembra succeda per le province: non si parla di nuove funzioni e su esse lavorare, ma solo di poltrone. Se ad esempio le province domani avranno solo il compito delle strade, va bene qualsiasi capolugo, addirittura si potrebbero abolirle completamente, ma se avranno, come penso, quasi tutti i poteri attuali, allora, mi ripeto, in barba al mero campanilismo e anche alla legge per me non idonea in quanto fatta sulla carta e non sul territorio, il capoluogo deve essere quello più comodo a raggiungere.

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  • 29 Agosto 2012 in 19:54
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    Nello, devo dire che hai centrato il problema ed intuito il gran putiferio, che ancora non si è placato, che le dichiarazioni di Enrico Rossi hanno scatenato.
    Quello che mi sconcerta è che si tratta del Governatore della Toscana, il quale dovrebbe governare tutti i toscani secondo le leggi dell’ordinamento italiano e non lasciarsi andare a “chiacchiere da bar”. Non mi sembra che questa sia politica!
    Il primo punto sul quale si dovrebbe ragionare è che la riforma promossa dal governo Monti stabilisce che, negli accorpamenti delle provincie, assume il ruolo di leader il capoluogo con il maggior numero di abitanti. Questo prevede la legge italiana e, la Regione Toscana, si deve adeguare ad essa, al di là di ogni campanilismo.
    Altro punto importante è che le Regioni hanno tempo fino a fine settembre per presentare le loro proposte. Uscire con certe dichiarazioni e poi dire che siano gli altri a fare le proprie proposte non mi sembra serio. Cercare ora di mettere intorno ad un tavolo i rappresentanti delle Provincie la vedo cosa ardua, visti i toni di certe dichiarazioni.
    Comunque sia non mi piacciono quei cittadini che hanno assunto posizioni eccessivamente campaniliste e, in certi casi, offensive. La storia è importante ma proprio perchè si chiama storia appartiene al passato e certe scritte sui muri di Grosseto non ci rendono certo onore, chi vuole aspirare al ruolo di leader si comporta diversamente.

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