Una comunità e la sua Chiesa Parrocchiale

Era il 31 maggio 1933 quando il Parroco, Don Cardarelli Socrate, raccolta l’idea di costruire una chiesa nel Piano di Montepescali, invitava i cittadini ad un’adunanza plenaria presieduta da S.E. il Vescovo di Grosseto. Sono passati 80 anni, la Chiesa Parrocchiale dedicata a S. Guglielmo di Aquitania, primo Apostolo della Maremma, è stata eretta e consacrata nel 1940, dopo cinque anni di lavori. In occasione del suo 50° anno di vita (nel 1990) è stata restaurata e restituita al suo antico splendore. Da circa dieci anni è stato realizzato il lastricato della piazza antistante la chiesa ed i giardini attrezzati con giochi per bambini, fioriere e panchine.

In occasione del 50°, Don Luigi Corsi scriveva:

Nella casa dell’uomo vi è la vita dei corpi e dei cuori; nella casa di Dio, una vita spirituale intessuta di vita divina. Lì, la vita, molte volte è pianto e sventura, qui, è santità. Senza la casa di Dio tutte le case dell’uomo, anche le più belle e sfarzose, sono tristi, povere, melanconiche. La Chiesa dà il tono all’abitato: è la forma del villaggio, del paese, della città.

Concludeva affidando ai nostri ragazzi e ai giovani la nostra Chiesa, restaurata e vestita a festa per il suo 50° di vita, perchè la conservassero e la custodissero, augurando loro di poterla festeggiare, nel 2040, in occasione del primo centenario della nostra e loro Chiesa.

Oggi la Chiesa ed i giardini si presentano come nelle foto che seguono, tralascio ogni ulteriore commento, parlano le immagini, ma se questo è il luogo che deve dare tono al paese, mi chiedo come siano le case dell’uomo.

 


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7 pensieri riguardo “Una comunità e la sua Chiesa Parrocchiale

  • 10 Aprile 2013 in 15:36
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    Intanto stamani ho visto che c’era una ditta per risistemare il vetro rotto della chiesa.

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    • 10 Aprile 2013 in 20:04
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      Così tanto per dire, anche io ho riparato le vetrate della chiesa rotte da sassi tirati dai ragazzi di Braccagni di 30 anni fa…. ricordo come adesso l’operazione di smontaggio della vetrata e l’intervento con lo stagno per risaldare il pezzo di vetro rotto. Quella chiesa che oggi tengo forse troppo lontana da me, a ben pensare è stata il posto dove ho passato molta della mia giovane età ormai perduta…

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  • 9 Aprile 2013 in 04:47
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    Siamo sempre lì con il conto: la colpa è di una sola parte. E’ vero i “giovincelli” contribuiscono, ma mi chiedo dove finiscono loro e dove cominciano gli altri. Lo stesso esempio illustrato nelle foto (siamo sicuri che la 11 sia sempre riferita all’area parrocchiale?) si poteva notare anche nel parchino di via Pilo fino a qualche anno fa. Lo dico con certerzza: i “soliti” giovincelli hanno fatto danni anche gravi alle strutture, hanno insozzato l’area (ci sono state trovate anche siringhe), ma ora? Ora le struttuire riparate alla bene in meglio dal comune stanno su, c’è il cestino un pò così, ci sono delle cartacce ma niente a che vedere con quello che succedeva anni fa, e sì che con il ritorno della primavera( si fa per dire….) il giorno è un campetto di calcio per gli adolescenti e la sera è il ritrovo (come sempre ) dei più grandi per le avventure fuori sede. In pratica non è più frequentato dai bambini e dalle loro mamme. Birillo ha posto un quesito ad una verità: Don Luigi aveva messo dei paletti all’utilizzo dell’area parrocchiale, ben prima della ristrutturazione (con mio dispiacere pensando alle innumerevoli ruote di pattini consumate sotto i portici o alle partite nel piazzale sterrato antistante, inferiori solo a quelle che si svolgevano nell’aia del Tacchino-Billa). Ora è cambiato: le mamme portano i figli nel parchino della chiesa e lì crescono, in pratica succede quello che succedeva in via Pilo. Domani forse, come nei corsi e ricorsi del Vico, se verrà il nuovo parco (ma ci credo poco) negli impianti sportivi, sarà quello il nuovo “campo di battaglia”.
    Note a margine sulle erbe e strutture devastate. Chi deve intervenire? Per Via Pilo, mi sono informato , ma non da ora, dovrebbe essere il Comune, come ha dimostrato, dopo anni di proteste, mettendo, almeno, in sicurezza le attrezzature (ma lasciando l’obbrobrio pericolosissimo del gabinetto), ma il verde rientra nell’appalto, quindi lo sfalcio una due volte all’anno (e quest’anno con quanto è piovuto sarebbero già esaurite); la pulizia di cartacce giornaliera non è prevista in quanto pare sia fuori dall’appalto COSECA (e ci sta visto che anche collegamente interni alla lottizzazione asilo, vie civiche a tutti gli effetti, ne sono fuori), quindi, prendendo a mo’ Dante-Marasco e riferendomi alle ultime elezioni: o braccagnini non m’avete votato, prendete la m…. che Dio va mandato. Il discorso va amplificato per quanto riguarda il parco Chiesa: di chi è o meglio chi lo deve gestire? Ci sono voci che dicono che è della Parrocchia e che quindi spetta solo a lei il mantenimento, altre che dicono che con l’utilizzo pubblico (escluso il tempo delle funzioni religiose) del pargheggio confinante, il comune avrebbe l’onere del mantenimento…….
    L’unica soluzione potrebbe essere la più logica: rimbocchiamoci le maniche e facciamolo noi, ma………. rischiamo di prenderci una bella multa (e quindi del bischero) perchè non è possibile intervenire privatamente su beni pubblici (Pat correggimi se ho detto una bischerata, ma io un rimbrotto me lo sono preso perchè anni fa trapiantai un abete natalizio, donato ai miei figli, nel parco di via Pilo, con il tempo potrei dire che avevano ragione, altrimenti comne facevano oggi a giocarci a pallone……..?)

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    • 9 Aprile 2013 in 06:00
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      Nello oggi è possibile farlo, se la PA non provvede, i cittadini, previo avviso scritto, possono farlo come associazione e poi, se ci sono spese, chiedere anche rimborsi (questa e fantascienza) , ma volendo si puo fare… ripeto prima si chiede l’inervento del comune, se non avviene si comunica il giorno in cui la cittadinanza fa da se…

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  • 8 Aprile 2013 in 22:12
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    Come in una grande famiglia ogni componente di essa dovrebbe vigilare. Purtroppo tutti sappiamo chi sono i ” monelli” che deturpano l’ambiente, sporcano e rompono quello che trovano davanti a loro ( come Attila). Tutti conosciamo i loro genitori, ma nessuno si azzarda a dire qualcosa……. Allora come in una famiglia che non ha regole, non dobbiamo lamentarci……. Braccagni purtroppo non è più il paese in cui ci sono nato, cresciuto e quasi invecchiato……. mi rammarica dirlo ma, come per ogni cosa, aspettiamo sempre che qualcun’altro faccia o dica al posto “tuo”…… Comunque faccio un appello ai ragazzi e non … cercate di essere civili, un po’ più educati, fare bravate non vuol dire essere “ganzi” ma dimostrate solo la vostra inciviltà. Che forse forse aveva Don Luigi? a non volere nessuno davanti alla chiesa? Meditate , meditate , voi genitori guardate un po’ di più i vostri figli e voi adulti date il buon esempio alle generazioni che vengono dopo di voi.

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  • 8 Aprile 2013 in 17:42
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    In quell’erbaio si rischia di perdere anche i nostri figlioli

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    • 4 Ottobre 2013 in 15:21
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      Hai ragione ma dobbiamo anche dire che non ci sta un punto di ritrovo per i ragazzi e ovviamente sbagliando danneggiano le strutture.

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